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"ARIA MALATA" A VICENZA: IL COMUNE OBBLIGA I NEGOZI A TENERE LE PORTE CHIUSE

L'ordinanza, in vigore dal 14 dicembre, prevede specifiche sanzioni. La replica di Confcommercio Vicenza: "Le porte aperte non influiscono sull'inquinamento"

martedì 13 dicembre 2016
Un'immagine di Vicenza dall'alto Un'immagine di Vicenza dall'alto

“La pianura Padana è una delle zone più inquinate del mondo. Noi sindaci interveniamo con azioni emergenziali secondo quanto indicato dalla Regione e suggeriamo comportamenti virtuosi ai nostri cittadini. Ma è davvero giunto il tempo di provvedimenti strutturali: dal potenziamento degli incentivi per l'efficientamento energetico fino all'obbligo di sostituzione dei veicoli più inquinanti. Per far fronte a situazioni di gravità eccezionale servono rimedi eccezionali”. Nel giorno in cui il Comune di Vicenza recepisce con una ordinanza l'obbligo regionale di tenere chiuse le porte dei negozi in seguito al superamento, per sette giorni consecutivi, del limite dei 50 microgrammi di PM10 per metro d'aria, il sindaco Achille Variati ha voluto sottolineare come gli strumenti in mano agli enti locali siano minimi rispetto alla gravità del fenomeno dell'inquinamento dell'aria.
E ha voluto fare un appello ai cittadini: “Piccoli gesti all'apparenza insignificanti possono determinare cambiamenti importanti. Per questo invito tutti i cittadini ad abbassare il riscaldamento di casa o del luogo di lavoro, a prediligere i mezzi pubblici o la bicicletta quando è possibile, a spegnere il motore dell'auto in sosta, a limitare al massimo l'utilizzo di stufe e caminetti a legna e a pellet”.
A tale proposto il Comune di Vicenza ha emesso un’ordinanza, in vigore il 14 dicembre fino a successiva revoca, le cui disposizioni, spiega il Comune,  rientrano tra le misure emergenziali previste dal Piano Regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera (P.R.T.R.A.), approvate dalla giunta comunale.
Nel dettaglio, il provvedimento obbliga a tenere chiuse le porte degli edifici commerciali e raccomanda di ridurre di un grado il riscaldamento, portandolo a 19 nelle case e nei luoghi di lavoro e a 20 negli altri edifici, esclusi gli ospedali e le case di cura. L'inosservanza del divieto, comunica il Comune, comporta una sanzione amministrativa di 50 euro.
Pronta la replica di Confcommercio Vicenza alla decisione dell’Amministrazione, con il vicedirettore Luca Stragapede che afferma: “Nessuno mette in dubbio che il problema della qualità dell’aria in città sia reale e  serio - e infatti siamo disposti ad affrontarlo con il Comune - ma deve essere altrettanto chiaro che  le porte aperte dei negozi c'entrano poco o nulla. E' noto, infatti – continua Stragapede - , che tanti punti vendita o pubblici esercizi che vediamo con le porte aperte in verità il riscaldamento nemmeno lo accendono d’inverno, perché il calore creato dall’illuminazione a faretti è spesso più che sufficiente per riscaldare gli ambienti. E aggiungo che ci sono negozi che non hanno nemmeno la caldaia e riscaldano l'ambiente solo con pompe di calore, dunque utilizzando l'energia elettrica. Non solo: le barriere d’aria funzionanti nella maggior parte di queste attività, che permettono anche di tenere le porte aperte, abbattono moltissimo la dispersione di  calore e alla fine sono soluzioni ben più efficienti - dal punto di vista del risparmio energetico e conseguentemente del minore inquinamento - che la semplice chiusura della porta. Infatti  il massimo spreco di calore si ha con i clienti che continuano ad entrare e uscire dai dalle attività, chiudendo ed aprendo le porte. Obbligare i negozi a tenere le porte chiuse non dà, dunque, benefici su una questione così importante”. A tale proposito,Confcommercio Vicenza sta in ogni caso analizzando l’ordinanza comunale.
Restano nel frattempo in vigore i divieti di circolazione dei mezzi più inquinanti che, in caso di ulteriore peggioramento della situazione, potrebbero essere inaspriti, sempre secondo quanto previsto nel piano regionale. Infatti, nel caso di ulteriore peggioramento della situazione atmosferica (livello di criticità 2: sforamento per tre giorni consecutivi del tetto dei 100 microgrammi per metro cubo d'aria), sono previste restrizioni alla circolazione per i veicoli a gasolio Euro 2 anche nella zona gialla (a ridosso del centro storico) ed Euro 3 nella zona rossa (centro storico).

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