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EMERGENZA MIGRANTI E RIMPATRIO VOLONTARIO ASSISTITO

Una circolare della Prefettura di Vicenza illustra il funzionamento di questa procedura, che ha permesso il ritorno in patria, dal 2016, di 3.380 persone

venerdì 03 maggio 2024
EMERGENZA MIGRANTI E RIMPATRIO VOLONTARIO ASSISTITO EMERGENZA MIGRANTI E RIMPATRIO VOLONTARIO ASSISTITO

L’andamento crescente dei flussi migratori rilevato nell’ultimo anno ha portato il Governo italiano a dichiarare lo stato di emergenza per far fronte alle criticità connesse con l’accoglienza dei flussi migratori. In tale contesto, una circolare della Prefettura di Vicenza mette in evidenza la funzione del Rimpatrio Volontario Assistito con Reintegrazione, che consente il rientro nel Paese di origine in maniera assistita e mirata a quei migranti che ritengano di non poter più restare nel territorio nazionale. Si tratta, scrive la Prefettura nel documento, di “una misura rilevante per una gestione efficace dei flussi migratori. Dal 2016 ad oggi, infatti, è stato raggiunto il positivo risultato di 3.380 rimpatri volontari,  finanziati prevalentemente con risorse dell’Unione Europea”. Ora, nel quadro della programmazione del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027, la Prefettura rende noto che è stato recentemente finanziato un progetto che prevede di realizzare, nell’arco di un triennio le seguenti azioni:

  • interventi di Rimpatrio Volontario Assistito e Reintegrazione (RVA&R) a favore di 2.500 cittadini di Paesi terzi, vulnerabili e non, con misure di reintegrazione per favorirne il processo  di reinserimento nei rispettivi Paesi di origine; 
  • attività di informazione e sensibilizzazione in materia di RVA&R a favore di cittadini di Paesi terzi; 
  • formazione su RVA&R a favore di operatori pubblici e privati, a vari livelli coinvolti nel settore dell’immigrazione. 

Questi interventi, scrive la circolare della Prefettura, “dovranno assicurare, in via prioritaria, il rimpatrio dei destinatari appartenenti alle seguenti nazionalità: Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Egitto, Tunisia, Marocco e Costa d’Avorio. Tale elenco non è tuttavia esaustivo, ma indicativo delle nazionalità che dovranno essere prese necessariamente in considerazione. Il progetto, avviato lo scorso 2 gennaio, sarà realizzato in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), risultata vincitrice di apposito avviso pubblico”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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