Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza
Ha già alle spalle 30 anni di attività in Confcommercio Vicenza, di cui 14 da Vicedirettore. E proprio in quest’esperienza, in questa sua conoscenza della “macchina associativa” sta in gran parte la scelta del Consiglio dell’associazione che, su proposta del presidente Sergio Rebecca, ha nominato Ernesto Boschiero come nuovo Direttore di Confcommercio Vicenza, in sostituzione di Andrea Gallo.
Direttore, lei assume questa responsabilità in uno dei momenti più critici per il terziario. Quale ruolo può giocare l’Associazione in questo contesto economico? “Prima di tutto voglio ringrazio il Presidente Rebecca e il Consiglio per la fiducia che mi è stata accordata. Credo che proprio in un momento come questo, l’associazione debba moltiplicare il proprio impegno nella tutela degli interessi generali degli operatori del commercio, turismo e servizi. Abbiamo sempre puntato ad affiancare gli imprenditori con un’assistenza e una consulenza di qualità, soprattutto su temi essenziali per la conduzione dell’azienda come quelli relativi alle norme di settore, agli aspetti fiscali, previdenziali e del lavoro. Ora dobbiamo proseguire su questa strada: mantenere un rapporto di vicinanza con i soci e allo stesso tempo accompagnare le imprese in un mercato che apre, ad una velocità impressionante, nuovi fronti su cui impegnarsi”.
In questo senso è stato importante l’investimento realizzato sulla formazione.“Il Centro Esac di Creazzo è un valore aggiunto creato per i nostri soci. Modernizzarsi oggi è, infatti, una necessità improrogabile. Considerato, poi, che ci sono moltissime opportunità di aggiornamento a costo zero per le aziende, il mio invito, a tutti gli associati, è di approfittarne”.
Norme sempre più complesse e contraddittorie, tassazione e burocrazia esasperanti e una politica dissattenta, sia a livello nazionale che locale. Come fare “tutela sindacale” in un simile contesto?“Il ruolo sindacale è nella nostro “dna”, e mai come oggi dobbiamo porre la massima attenzione nella difesa della pluralità distributiva, per preservare il tessuto commerciale presente sul territorio. Il compito è difficile, perché spesso gli interlocutori sono lontani dalla realtà delle imprese. Ma proprio per questo, e con maggior vigore, faremo sentire la nostra voce per segnalare le storture del sistema o evidenziate quelle scelte, ad esempio urbanistico-commerciali, che mettono a rischio le nostre imprese, il lavoro di tante famiglie, la coesione sociale”.
Ci vogliono molte risorse per riuscire in questo intento.“Certo, ma posso contare su una squadra di collaboratori forte e preparata, grazie al lavoro svolto fin qui dal dottor Gallo. I tempo sono duri, è vero, ma proprio per questo ho chiesto a tutti di dare, sempre, lo stesso straordinario impegno che oggi stanno mettendo in campo i nostri imprenditori per superare questo momento. Solo così, infatti, possiamo realmente essere al fianco dei nostri associati, che è la nostra prima missione”.
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