Andrea Gallo
Dal primo febbraio 2013 non è più direttore della Confcommercio di Vicenza, ma lo è stato per 31 anni, contribuendo alla crescita della struttura associativa e a fare dell’associazione un punto di riferimento per gli operatori del commercio del turismo e dei servizi della provincia. Andrea Gallo, dopo aver ceduto il testimone a Ernesto Boschiero, per anni suo braccio destro, ora guarda a nuova vita, non senza una punta di comprensibile disorientamento. Tanto che quando gli si chiede: “E adesso cosa farà? Risponde: “Mi sento come un cavallo da tiro che tutti i giorni fa la stessa strada, avanti indietro, indietro avanti e, una volta lasciato libero di correre su un prato verde, si sente spaesato. Ma è una sensazione che non mi spaventa affatto, ora dovrò riorganizzare il tempo dando spazio ad altre priorità”.
E il paragone con il cavallo non è certo un caso, ma nasce da una grande passione, la stessa di sempre, che ha portato Gallo, fresco di laurea in giurisprudenza, a adempiere il servizio militare nel 4° Reggimento dei Carabinieri a Cavallo e oggi a prediligere una passeggiata a cavallo a qualsiasi altro sport.
“La leva per me non è stata un peso: anzi, facevo quello che mi piaceva fare. Giravo a cavallo per Roma. Uno spettacolo! Una volta tornato, ho iniziato a cercare un lavoro, fino a che non risposi ad un’inserzione per un impiego all’associazione commercianti di Vicenza. Era il 1973, quando iniziai a lavorare all’ufficio fiscale, in piena epoca di riforma tributaria. Eravamo in 12 persone, più alcune segretarie. Poi, nel 1982 il dott. Girolamo Bari divenne presidente dell’associazione e io fui nominato direttore. Prima e dopo, Bari è stato per me un grande maestro”.
Un’esperienza durata 40 anni, in cui l’Associazione è cresciuta, seguendo i cambiamenti e adeguando i propri servizi alle esigenze delle imprese rappresentate. Un periodo che ha visto l’Italia superare la crisi a metà degli anni ’70 ed uscirne con più vigore. Dottor Gallo, sarà di nuovo così?
“Sinceramente, di crisi come quella attuale non ne ho viste mai. Questa è terribile non è solo perché tocca tutta l’economica, ma perché c’è crisi anche politica. Difficile al momento vedere una svolta positiva. Di certo c’è che, mentre una volta crisi significava, cinicamente parlando, fare pulizia nel mercato di gente e imprese che non ci sapevano fare, nella situazione attuale, purtroppo, vediamo soccombere negozi e aziende che hanno sempre lavorato bene e che non riescono più a reggere alla situazione a causa dell’aumento esponenziale delle spese fisse, al calo continuo dei consumi che porta a meno incassi, ad una fiscalità giunta ormai a livelli insostenibili”.
Quindi, qual è il consiglio che ha dato al suo successore Boschiero?
“Il nuovo ruolo ha portato a Boschiero maggiore responsabilità ma, avendo grande esperienza in Confcommercio, in un contesto che ben conosce e che sa perciò come affrontare. L’ultimo consiglio – ma, se vorrà, gliene darò fin che vuole - è di farsi forza, perché è più facile dire di sì che di no, sia per quanto riguarda l’organizzazione interna, sia alle forze contrastanti all’esterno dell’associazione”.
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