Con il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019, per i commercianti al minuto ed i soggetti assimilati, è stato introdotto l’obbligo di memorizzare elettronicamente e di trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri.
L’obbligo decorrerà dal prossimo 1° luglio per i soggetti con un volume d’affari annuo superiore a 400.000 euro (circa 261.000 soggetti in tutta Italia); per tutti gli altri scatterà dal 1° gennaio 2020.
Una prima azione politico-sindacale svolta dalla Confcommercio nazionale è stata quella di intervenire - attraverso un serrato confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’Agenzia delle Entrate - sul decreto ministeriale con cui dovevano essere individuati i soggetti esonerati dall’obbligo dello “scontrino telematico” in ragione dell’attività economica esercitata.
Al riguardo, c’è da dire che con il Decreto del 10 maggio 2019 è stato previsto che siano esonerate dalla trasmissione telematica dei corrispettivi le medesime categorie economiche esonerate dalla certificazione dei corrispettivi ed individuate con il D.P.R. n. 696 del 1996 (a solo titolo di esempio: i tabaccai, i giornalai, alcune categorie di ambulanti, le agenzie di viaggio, le vendite per corrispondenza, eccetera). Questo può essere considerato un primo risultato conseguito dalla Confederazione in quanto provvedimento accoglie la nostra proposta formulata al MEF, in sede di consultazione pubblica.
Successivamente la Confederazione ha presentato una serie di proposte emendative nel corso dell’iter parlamentare del cosiddetto “Decreto Crescita” che, attualmente, sono al vaglio del Parlamento.
In particolare, è stato richiesto:
L’auspicio è che il pressing sul Governo porti a decisioni che vengano incontro alle esigenze del settore, sia dal punto di vista dei tempi di entrata in vigore di provvedimenti così impattanti, sia dal punto di vista di una semplificazione delle procedure burocratico-amministrative.
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