Al giorno d’oggi essere vittima di una truffa non è così improbabile, soprattutto se si tratta di anziani soli. Ad essere prese di mira più facilmente di raggiri o altre malefatte sono infatti le persone più deboli, spesso “di una certa età” che vivono da sole in casa, ben disposte nei confronti del prossimo, anche di chi non conoscono, ma si dimostra gentile e disponibile nei loro confronti. Purtroppo è proprio sotto le vesti di persone comuni, a volte molto educate, che approcciano il malcapitato con modi distinti, capaci di conquistare la simpatia e la fiducia delle loro vittime, che si nascondono i malfattori. Per questo l’attenzione dev’essere alta. Su 10 tentativi di truffa, 3 vanno “a buon fine” e il fenomeno riguarda tutta l’Italia, ormai senza distinzione tra città e zone più periferiche. Le situazioni di rischio si possono presentare incontrando persone nella vita di tutti i giorni o arrivare via telefono o on line.
Dei casi più tipici di truffa e dei modi in cui vengono messe in atto, ma anche delle regole essenziali per tenere alla larga i malfattori, se n’è parlato nell’incontro “Vivere in Sicurezza - come difendersi dalle truffe”, organizzato dalla 50&Più-Confcommercio di Vicenza (l’associazione che opera per valorizzare il ruolo della Terza età e offre ai senior una serie di servizi e proposte), in collaborazione con il Comando provinciale dei Carabinieri. L’evento, molto partecipato, si è svolto nei giorni scorsi nella sede della Confcommercio di Lonigo. A parlare dell’argomento e di come i 50&Più possono vivere più in sicurezza e serenità le loro giornate, è stato chiamato il luogotenente Benedetto Carcangiu, Comandante della locale stazione dei carabinieri. Sulla base delle esperienze e delle denunce raccolte, ma anche delle azioni che quotidianamente svolgono le Forze dell’Ordine per la tutela della sicurezza del territorio, il comandante Carcangiu ha quindi elencato le situazioni “tipiche” che possono portare a truffe e raggiri, dando alcuni consigli per prevenire e difendersi in certe situazioni. Prima di tutto, ha messo in guardia dalle situazioni all’apparenza “vantaggiose”, che possono essere proposte sia al telefono, per posta o anche di persona: il consiglio – ha detto - è quello di diffidare delle offerte troppo vantaggiose, presentate con poca chiarezza e che non sono controllabili. Diffidare anche delle apparenze: un aspetto distinto, un sorriso cordiale sono caratteristiche tipiche anche degli “approfittatori” dell’ingenuità e della fragilità della persona anziana. Attenzione quindi a chi non si conosce e chiede, magari con gentilezza e con fare amichevole, di entrare in casa. Non aprire agli sconosciuti è quindi un'altra regola fondamentale da tenere ben presente per vedersi sottrarre soldi e oggetti preziosi. È inoltre da considerare che nessun addetto ai controlli di qualche genere si presenta a domicilio senza preavviso. In ogni caso, è sempre bene contattare l’azienda interessata e chiedere il motivo della visita, ma anche controllare il numero telefonico, poiché il soggetto che si presenta a domicilio, potrebbe fornire quello di un suo complice. Si spacciano per tecnici del gas, dell’acqua, raccontando che devono controllare perdite o consumi anomali delle utenze; o falsi funzionari dell’INPS o della Guardia di Finanza che chiedono di verificare se in casa si hanno, ad esempio banconote false. Se l’anziano, preoccupato ma anche cortese, fa entrare in casa il soggetto (e successivamente anche il suo collega complice) il gioco è fatto: con destrezza riescono a distrarre la persona e in breve tempo ad appropriarsi di contanti e di gioielli. Un altro classico raggiro è la telefonata con la quale un presunto carabiniere o finto avvocato fa richiesta di una cospicua somma in contanti per far uscire di prigione un famigliare, che è in fermo poiché ha causato un grave incidente stradale. In questo caso, l’inganno è ancora più subdolo, perché fa leva sull’amore che un genitore o un nonno ha per il proprio figlio o nipote e sfrutta la fragilità e la paura di chi sente un proprio caro in difficoltà. È importante tenere presente che in Italia non esiste la scarcerazione su cauzione e che in ogni caso, prima di fare qualsiasi azione, è bene chiamare il 112, il numero dei Carabinieri, o il 113 il numero della Polizia e accertarsi dell’accaduto.
Il Comandante di Lonigo si è soffermato sulla condizione dell’anziano solo, che diventa sicuramente più a rischio di malefatte e di forte disagio psicologico dal momento in cui ne è vittima. La condizione di solitudine rende, infatti, ancora più fragile e vulnerabile l’anziano. In tal senso, è quindi necessario che ciascuno, per quanto possibile, faccia la sua parte per non lasciare soli i propri cari, così come è un bene coltivare le relazioni di buon vicinato. Il vicino, con il quale si scambia spesso un saluto e con cui è sempre utile scambiare il numero di telefono, può essere la persona che prima di altri può avvertire eventuali anomalie nella quotidianità e preoccuparsi di avvisare i famigliari o le forze dell’ordine.
Infine il comandante Carcangiu ha raccomandato, che sia si tratti di necessità reale o presunta, non si deve esitare a chiamare i Carabinieri: il numero è il 112 ed è gratuito e ci sarà sempre un agente disponibile ad intervenire.
A conclusione dell’incontro il presidente della 50&Più di Vicenza Fiorenzo Marcato, prima di congedare i partecipanti e ringraziare il Comandante di Lonigo per la disponibilità e gli utili consigli, ha ricordato che il prossimo appuntamento sullo stesso tema si svolgerà mercoledì 22 febbraio, alle ore 15.00 nella sede mandamentale Confcommercio di Valdagno. Seguiranno poi altri incontri per i 50&Più dei vari mandamenti della provincia.
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