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LA CONFERENZA DELLE REGIONI E' CON FEDERMODA: I SALDI PARTIRANNO IL 5 GENNAIO

Garzaro, presidente dei dettaglianti abbigliamento Confcommercio: "Vittoria del buon senso. Ora lavoriamo perché nel 2017 la data sia spostata a fine gennaio"

giovedì 29 ottobre 2015

Per Federmoda Confcommercio Vicenza la data di partenza dei saldi invernali era “la linea del Piave”: “Il via il 2 gennaio 2016 è una follia e non deve passare”, aveva tuonato il presidente provinciale Matteo Garzaro, alla vigilia della riunione tecnica alla Conferenza delle Regioni del 27 ottobre scorso. E alla fine le barricate hanno tenuto: i saldi invernali non partiranno il 2 gennaio, come aveva richiesto Federdistribuzione (in rappresentanza di parte della grande distribuzione), bensì martedì 5 gennaio. “E' la vittoria del buon senso e delle giuste ragioni di tutta la filiera distributiva; motivazioni che abbiamo portato nell’audizione di Federmoda alla Conferenza, convincendo le amministrazioni regionali a non consentire un ulteriore anticipo”, commenta il presidente provinciale dei dettaglianti di abbigliamento Confcommercio Garzaro, che ha seguito da vicino tutta la questione anche in veste di Consigliere nazionale di Federmoda. “Portare i saldi il giorno successivo alla festività del 1° gennaio avrebbe comportato così tanti problemi organizzativi da mettere prima di tutto in difficoltà il commercio medio-piccolo e avrebbe poi influito negativamente sulle vendite natalizie – prosegue Garzaro –. Così invece si è ristabilita un po’ di equità in un mercato che vede già favoriti, per condizioni di acquisto e di vendita, alcuni grandi gruppi della distribuzione organizzata”.
“Ora ripartiamo da questo punto fermo per lavorare sul 2017 con lo spostamento dei saldi invernali all’ultima settimana di gennaio, come abbiamo preannunciato già nel corso dell’incontro tecnico in Conferenza delle Regioni – conclude il presidente Garzaro -. Abbiamo visto quanto questi continui anticipi di data non solo non abbiano favorito il rilancio dei consumi, ma abbiano anche disorientato i clienti che faticano a percepire i prezzi reali dei prodotti in vendita. Riportare un po’ di ordine con vendite di fine stagione davvero tali, tutela la pluralità distributiva del commercio, ma è anche una garanzia e un vantaggio per tutti i consumatori”.

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