Lo scorso 29 maggio il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con 26 voti favorevoli, 13 contrari e 4 astenuti la nuova Legge Quadro per il contenimento graduale del consumo di suolo.
Il nuovo testo normativo in materia urbanistica è stato votato in tarda serata dopo un approfondito confronto sull’articolato e sulla manovra emendativa sviluppato dapprima dell’Ufficio di Presidenza della competente Commissione poi dal Consiglio regionale in aula.
Per il presidente della Seconda Commissione consiliare permanente Francesco Calzavara, la Legge Quadro per il graduale contenimento del consumo di suolo in Veneto è frutto del ‘buon senso e rappresenta “una autentica svolta nella gestione del territorio”, ed è conseguenza “di un proficuo e costruttivo confronto tra maggioranza e minoranza”, al fine di coniugare assieme sostenibilità, tutela dell’ecosistema e sviluppo, partendo dal presupposto incontrovertibile che la nostra Regione, assieme alla Lombardia, ha fino ad ora consumato più suolo in Italia e che era quindi quanto mai opportuno segnare un cambio di prospettiva in ordine allo sfruttamento del territorio veneto. Perplesse parte delle minoranze, che, oltre ad aver chiesto un maggior finanziamento alla legge per “dare un chiaro segnale del nuovo corso imboccato dalla regione sulla materia”, come ha sottolineato il controrelatore di minoranza, hanno contestato comunque l’eccessiva presenza di eccezioni rispetto alle norme di contenimento del suolo, “una legge che non ha raggiunto gli obiettivi che si era posta”.
La nuova disciplina mira a ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l'obiettivo europeo di azzerarlo entro il 2050. Nello specifico, la nuova legge regionale stabilisce che l’obiettivo del contenimento di consumo di suolo sarà gradualmente raggiunto nel corso del tempo e sarà soggetto a programmazione regionale e comunale.
In tal senso, la Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, stabilirà la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale nel periodo preso a riferimento e la sua ripartizione per ambiti comunali o sovracomunali omogenei, sulla base delle specificità territoriali e delle informazioni fornite dai comuni. La quantità massima del consumo di suolo ammesso nel territorio regionale sarà sottoposta a revisione almeno quinquennale. I comuni approvano la variante di adeguamento dello strumento urbanistico generale al provvedimento di Giunta regionale.
Particolare rilievo nell’impianto normativo della legge rivestono le previsioni volte alla riqualificazione edilizia ed ambientale e alla rigenerazione urbana, che indicano forme ed azioni quali la demolizione di opere incongrue o di elementi di degrado, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e lo sviluppo di tipologie edilizie urbane a basso impatto energetico e ambientale. A tal fine viene istituito uno specifico fondo regionale
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.