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BOLKESTEIN: LA FIVA DICHIARA LO STATO D'AGITAZIONE

A Milano 2.500 quadri e dirigenti della Federazione hanno chiesto di cancellare le disposizioni introdotte dalla direttiva al 31 dicembre 2020

martedì 27 febbraio 2018

"Ambulanti e Bolkestein: dalla legge di bilancio un drammatico passo indietro al quale porre subito rimedio. Per questo motivo a Milano si sono ritrovati, provenienti da ogni parte d'Italia 2.500 quadri e dirigentiFiva Confcommercio per chiedere con forza di cancellare le disposizioni introdotte con la proroga dell'applicazione della direttiva Bolkestein al 31 dicembre 2020. E per arrivare subito, con il nuovo Parlamento, a una legge che valorizzi un settore fondamentale del commercio. L'ambulantato esprime in Italia 190mila imprese e oltre 430mila addetti.

Fiva Confcommercio ha proclamato lo stato d'agitazione". Lo spiega una nota della stessa Fiva. Per Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio "anziché mettere un punto definitivo sulla gestione della cosiddetta Bolkestein attuando i bandi e pensando all'interesse delle imprese che operano nei mercati, siè deciso di tornare indietro di quarant'anni quando, per fare l'ambulante, occorreva il visto di Pubblica sicurezza. Pensare alle imprese significa avere a conto l'interesse di oltre 20 milioni di consumatori che i mercati li frequentano. Lo 'scellerato' comma 1181 approvato con la legge di bilancio - spiega Errico - stravolge le certezze dei requisiti di professionalità stabiliti nella Conferenza Stato-Regioni e in leggi regionali ". "Insomma - afferma Errico - si è deciso, fatto gravissimo, di limitare la libertà d'impresa e di non tenere conto, nel rispetto delle regole europee, di chi è in regola nei mercati ambulanti e opera da anni. Sono a rischio 190mila imprese e migliaia di posti di lavoro. A queste imprese bisogna ridare certezze".  In sintesi la questione è questa: nel 2010 l'Italia ha recepito la cosiddetta direttiva Bolkestein che ha l'obiettivo di favorire la libera circolazione dei servizi e l'abbattimento delle barrire tra i vari Paesi.

Per quando riguarda gli ambulanti, l'Europa prevede che siano messe a bando le concessioni in scadenza, che invece prima venivano rinnovate automaticamente. Per mettere una pezza ad una regolamentazione che rischiava di incrinare un settore fatto di 190mila imprese in Italia, il nostro governo negli anni ha organizzato alcuni escamotage: prima, nel 2012, dando la competenza della materia alle Regioni; poi, siamo allo scorso dicembre, prorogando l'applicazione della direttiva al 31 dicembre 2020, introducendo però una serie di norme e cavilli che, a detta degli ambulanti, li penalizzano. Molti di loro, fra due anni, rischiano, così dicono, di non poter più lavorare. Ed è proprio contro le ultime disposizioni, contenute nel comma 1181 dell'ultima Legge di bilancio, che i commercianti insorgono. Un pasticcio, insomma, che non va giù a nessuno.

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