Sala gremita di imprenditori e consulenti del lavoro al convegno sulla modifica al Contratto Integrativo Territoriale del Terziario, che si è tenuto mercoledì 28 febbraio nella sede della Confcommercio di Vicenza. Un segnale, evidentemente, dell’interesse suscitato da questo accordo siglato tra Confcommercio Vicenza e le organizzazioni sindacali di categoria, che ha nell’introduzione di piani di welfare aziendale il suo punto di forza.
Dopo il saluto del direttore di Confcommercio Vicenza Ernesto Boschiero, ad illustrare nello specifico i plus del Contratto e i meccanismi che rendono conveniente l’introduzione dei piani welfare aziendali sono stati Mirka Pellizzaro e Alessando Marchese dell’Ufficio Sindacale dell’Associazione. Concretamente, infatti, se fino a ieri i lavoratori ricevevano in busta paga per il Premio Variabile Collettivo 170 euro lordi, che si trasformavano in circa 120 euro netti per il dipendente e 230 euro di spesa per l’impresa, con il piano di welfare, consentito ora dall’Integrativo, i lavoratori potranno contare su 180 euro netti, che grazie alla totale decontribuzione e detassazione corrispondono anche al costo reale per l’azienda.
“La modifica al contratto integrativo territoriale introdotta da Confcommercio Vicenza è molto innovativa – ha spiegato Diego Paciello, esperto fiscalista che conosce molto bene la materia avendo collaborato alla stesura della normativa in vigore - e coglie appieno lo spirito della legge, che è quello di dare maggiore importanza agli interventi sociali. Questo tipo di accordi, che danno così tanto valore aggiunto alle risorse che le aziende mettono a disposizione dei dipendenti, sicuramente possono essere un fil rouge per proseguire ancora in questa direzione e dare grandi vantaggi anche a livello territoriale”.Proprio su questo aspetto è intervenuto Alberto Fraticelli, direttore generale della società specializzata in welfare aziendale TreCuori, che ha voluto sottolineare come i benefici possano ricadere anche sulla rete locale degli esercizi di vicinato: “Per fare questo – ha detto -, bisogna che i lavoratori possano scegliere liberamente gli erogatori di beni e servizi welfare di loro fiducia: in questo modo verrà loro naturale scegliere i fornitori – che si tratti di negozi o erogatori di servizi alla persona – più vicini a loro. Così, proprio grazie a questo coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio, il welfare aziendale diventa welfare territoriale, attivando un’economia circolare che dà benefici a tutti”. Dalla teoria alla pratica il passo è breve e si chiama, appunto, TreCuori, la piattaforma di welfare con la quale il sistema Confcommercio Veneto ha stretto una specifica sinergia: “Tre Cuori – ha spiegato Fraticelli - ha attivato dei meccanismi molto semplici, sia per l’azienda che per i lavoratori e le attività commerciali: permette infatti di scegliere tra una varietà di buoni di vario taglio e dà la possibilità di spenderli presso più negozi. Quindi non parliamo più di buoni monomarca, come spesso succedeva in passato, che vincolano il lavoratore alla spesa in un unico punto vendita, ma la possibilità di avere un buono che può essere speso in diverse attività. Così i negozi indipendenti possono fare sistema e quindi riuscire a partecipare alla dinamica virtuosa del welfare”.
Il dibattito seguito ha permesso di cogliere il grande interesse che il welfare sta riscontrando nel mondo delle imprese e in questo senso Confcommercio Vicenza sta lavorando proprio per consentire ai propri associati di cogliere al massimo le opportunità che si stanno creando, sia a livello di taglio del cuneo fiscale, sia a livello di marketing territoriale.
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