Dopo intere giornate di vertici ad alta tensione, proseguiti fino a sera nella giornata del varo della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza su cui verrà costruita la manovra, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno sfondato l'argine sul deficit che il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, aveva tentato di difendere. Il rapporto deficit-Pil è stato fissato al 2,4% nel 2019 e nei due anni a seguire e non, come avrebbe voluto Tria, all'1,6%.
Al termine dell'ultimo vertice e con il Consiglio dei Ministri ancora in corso, esce una nota congiunta dei due vicepresidenti del Consiglio che esultano: "accordo raggiunto con tutto il governo sul 2,4%. Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento". Subito sotto Palazzo Chigi si riunisce un gruppo di parlamentari grillini con le bandiere del Movimento in attesa che scenda il loro leader per festeggiare quella che chiamano "la manovra del Popolo". Di Maio sottolinea l'incasso per i Cinque Stelle: "dieci miliardi al reddito di cittadinanza, le pensioni minime a 780 euro" e anche misure per i "truffati delle banche, che saranno risarciti con un Fondo ad hoc di 1,5 miliardi". Salvini evidenzia il bottino leghista: "tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell'Iva". Entrambi esultano per il "superamento della legge Fornero".
Manovra: i numeri delle misure
Alzare l'asticella del deficit fino al 2,4% del Pil nella Nota di aggiornamento al Def libererà circa 27 miliardi di euro per la manovra (partendo dal dato tendenziale dello 0,8% inserito nel Def di aprile) e consentirà di portare a casa gran parte delle misure annunciate nel contratto di governo, a partire dalla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia sull'Iva che pesano per 12,5 miliardi sul bilancio del prossimo anno. Il reddito di cittadinanza vale invece 10 miliardi, poco più di quanto dovrebbe richiedere la revisione della legge Fornero con l'introduzione di quota 100 per andare in pensione, quotata al momento dalla Lega tra i 6 e gli 8 miliardi. La flat tax sugli autonomi dovrebbe invece valere 1,5 miliardi (proiettati però in gran parte nel 2020), così come lo stanziamento a favore dei risparmiatori colpiti dai crac bancari. Secondo Luigi diMaio, alle coperture in deficit dovrebbero anche affiancarsi tagli di spesa, con una "riorganizzazione della spesa pubblica improduttiva". Ecco schematicamente il valore a spanne delle misure annunciate da Lega e Movimento 5 Stelle come punti cardine della prossima legge di bilancio.
Da Iva a Fornero, le misure approvate in Cdm
Nel comunicato del Consiglio dei ministri che ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) 2018, diffuso a tarda notte, sono state annunciate una serie di misure. Ecco le principali:
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