• Home 
  • Attualità 

LEGGE SULLE APERTURE DOMENICALI: INIZIA L'ITER PARLAMENTARE

Il Progetto di Legge, che dovrà essere esaminato in Commissione prima di passare in Parlamento, prevede l'apertura degli esercizi commerciali per metà delle domeniche dell'anno

mercoledì 30 gennaio 2019
Fonte: Confcommercio Nazionale

Aperture dei negozi, si cambia. Dopo mesi di confronto arriva l'intesa tra Lega e Movimento 5 Stelle per innestare la retromarcia rispetto alle liberalizzazioni di Monti: basta esercizi sempre aperti, senza distinzioni di domeniche e festivi, con la grande distribuzione a fare la parte del leone e i piccoli negozi a reggere a stento la concorrenza.

La maggioranza gialloverde punta a "rimediare al danno" concedendo di base aperture per la metà delle domeniche, 26 su 52, e deroghe per altri giorni di serrande alzate nelle festività nazionali, 4 su 12 (laiche e religiose). In tutto quindi si arriva fino a 30 aperture 'extra'. Quali saranno le date delle aperture 'standard' lo sceglieranno le Regioni, sentendo le associazioni di categoria e i sindacati: allo stesso modo, Regione per Regione, si decideranno le festività in cui gli esercizi potranno lavorare.

Il testo base sulle aperture domenicali dei negozi, depositato in commissione alla Camera dal relatore Andrea Dara (Lega), arriva quindi a una mediazione tra le posizioni di partenza dei due alleati. Il partito di Di Maio puntava a tenere aperto il 25% degli esercizi commerciali e quello di Salvini proponeva un tetto di otto aperture. Ora il provvedimento dovrà essere esaminato in commissione, a partire dalla prossima settimana, e in Aula, per poi passare anche al Senato. La sintesi finale prevede anche attenzione particolare anche alle zone turistiche, prevedendo che si possano concentrare le aperture in alta stagione. Al mare le 26 domeniche saranno quindi concentrate nei mesi estivi, da aprile a settembre, mentre in montagna si divideranno tra la stagione sciistica (dicembre-marzo) e quella del trekking e delle passeggiate (luglio e agosto).

I centri storici, a partire da quelli delle grandi città, sono esenti da questi vincoli e le attività commerciali potranno rimanere aperte tutte le domeniche, eccezione fatta per le festività. Lo stesso vale per i negozi di vicinato fuori dal centro storico. Nei comuni fino a 10.000 abitanti saranno aperti i negozi fino a 150 metri quadri. Nei comuni con più di 10.000 abitanti saranno aperti i negozi fino a 250 metri quadri.  Come in precedenza, saranno sempre aperte le rivendite di generi di monopolio, quelli in alberghi, campeggi e villaggi. Sempre aperti anche quelli lungo le autostrade, in stazioni, porti e aeroporti. Apertura libera anche per giornalai, gastronomie e rosticcerie, pasticcerie e gelaterie, fiorai, librerie, negozi di mobili, di dischi, antiquari, e chi vende ricordini e artigianato locale. Sempre aperti anche i cinema, e i negozi di parchi divertimento, stadi e centri sportivi. Previste multe salate per chi non rispetterà i nuovi obblighi: da 10mila a 60mila euro che raddoppiano in caso di recidiva. I proventi serviranno a combattere gli abusivi e contribuiranno al decoro urbano.

Confcommercio su chiusure domenicali: "Necessario un approfondimento"

"In attesa di poter esaminare il testo del disegno di legge, evidenziamo intanto la necessità di approfondire la valutazione di impatto del nuovo schema di regolazione delle aperture e delle chiusure degli esercizi commerciali nelle giornate domenicali e festive. Sarà, dunque, importante un ascolto attento delle ragioni del modello italiano di pluralismo distributivo e dei nuovi modelli di consumo". E' il commento di Confcommercio sulla nuova proposta di legge sulle chiusure dei negozi nei giorni di festa e nelle domeniche.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

NEWS IMPRESE