La possibilità che a partire dal 18 febbraio, data ultima per il pagamento della liquidazione mensile Iva, si avverino alcuni temuti effetti "collo di bottiglia” nei server dell’Agenzia delle Entrate preposti al ricevimento della fatturazione elettronica è concreta. Per questo è importante sia stata accolta la richiesta - avanzata in sede nazionale anche dalla Confederazione - di rinviare dal 28 febbraio al 30 aprile la presentazione dell’esterometro e dello spesometro. Ma urgono anche ulteriori semplificazioni.
Va detto che molte aziende hanno rinviato l'emissione delle fatture elettroniche, sia per difficoltà nell’applicare le procedure, sia perché temono eventuali sanzioni che comunque, va detto, sono assenti o limitate per tutto il primo semestre di quest’anno. Resta il fatto che il sistema di interscambio in passato ha già avuto dei rallentamenti e dunque resta l’incognita se reggerà il picco di invii previsto per le prossime numerose scadenze fiscali.
Saranno infatti ben 14, tra comunicazioni di dati, liquidazioni e versamenti, gli adempimenti a cui le imprese dovranno sottostare entro la fine di aprile, ma nel frattempo alcune criticità permangono. “Da un lato – afferma il direttore di Confcommercio Vicenza – bisogna tener conto che, soprattutto le microimprese, hanno una limitata conoscenza delle procedure informatiche. Poi alcune aziende ci segnalano una certa difficoltà ad ottenere un supporto puntuale dalle software house, anch’esse oberate di richieste di assistenza. Quindi, come dicevo, vanno messi in conto i rallentamenti che si verificano nel Sistema di Interscambio. E anche se questi problemi col tempo saranno probabilmente superati – continua Boschiero -, alcune semplificazioni generali andrebbero comunque previste”.
In questo senso Confcommercio Vicenza ritiene essenziale arrivare ad una abolizione delle liquidazioni periodiche Iva, visto che i dati sono sostanzialmente già in possesso dell'Amministrazione Finanziaria. Quindi andrebbe valutata l'eliminazione - o comunque una scadenza annuale anziché mensile - dell'esterometro, un ulteriore nuovo adempimento che si somma ai numerosi già esistenti; in tal senso sarebbe poi utile prevedere un limite di importo delle fatture "estere" al di sotto del quale questa ennesima dichiarazione non sia dovuta.
“Sono tutte richieste che porteremo avanti in sede nazionale, grazie all’intervento della Confederazione - ribadisce il direttore Ernesto Boschiero -. Se il Fisco riesce a sgravare ancor più alcune pastoie burocratiche esistenti, potrà anche rendere più accettabile le problematiche affrontate da imprese e professionisti in questa fase iniziale dell’e-fattura. In prospettiva, infatti – conclude Boschiero -, è probabile che la convenienza della fatturazione elettronica diventerà evidente, quanto meno in termini di minori costi di stampa e di spedizione dei documenti e di una più efficace gestione dei pagamenti. Ma per ora questi vantaggi non si vedono e le aziende vivono questa “rivoluzione” con un misto di arrabbiatura e preoccupazione”.
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