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OBBLIGO DI PAGAMENTI TRACCIABILI PER LE SPESE DETRAIBILI: CITTADINI IN “TILT”

Ernesto Boschiero (Confcommercio Vicenza): “Ennesimo adempimento burocratico che mette in difficoltà le fasce più deboli della popolazione"

mercoledì 05 febbraio 2020

L’obbligo è passato un po’ in sordina e forse proprio per questo sono tanti i cittadini oggi “spiazzati”. Stiamo parlando della misura, inserita nella Finanziaria 2020, che permette di detrarre le spese in denuncia dei redditi solo se vengono pagate con sistemi tracciabili: bancomat e carta di credito, bonifici o assegni. E non si tratta di acquisti rari: parliamo di tutto ciò che è previsto dall’art. 15 del Tuir, come visite specialistiche non erogate dal servizio sanitario nazionale pubblico o accreditato, cure odontoiatriche, le rette o buoni pasto scolastici, le attività sportive, abbonamenti al servizio di trasporto pubblico, spese veterinarie e altro ancora, ad eccezione dei farmaci.

“La misura è in vigore dal primo di gennaio scorso, ma tanti non lo sapevano e ora chiamano i Centri di Assistenza Fiscale per capire come possono recuperare le spese pagate involontariamente in contanti – spiega Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza, l’Associazione del commercio, turismo e servizi al cui interno opera anche il Caaf 50&Più Enasco -. I nostri uffici ricevono ogni giorno telefonate di cittadini, soprattutto anziani, che fanno presente questa difficoltà e l’auspicio è che con il prossimo Milleproroghe venga inserito un emendamento, richiesto anche dalla nostra organizzazione, che rimandi quest’obbligo almeno per i prossimi tre mesi, permettendo di recuperare la situazione”. Il direttore di Confcommercio Vicenza sottolinea, però, un altro aspetto di questa misura: “Anche in questo caso – evidenzia - il legislatore non si è reso conto della portata di un cambiamento di questo tipo, che mette in forte difficoltà soprattutto quelle fasce più deboli della popolazione non abituate ad utilizzare il bancomat per le loro spese o che addirittura nemmeno ce l’hanno questo sistema di pagamento, come altri “strumenti tracciabili”. Siamo di fronte ad una burocrazia che impone le regole senza preparare i cittadini e senza curarsi delle conseguenze”.  Ben venga, dunque, la proroga che si profila all’orizzonte, ma per Confcommercio Vicenza è tutta la norma che andrebbe completamente rivista.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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