“Lasciando da parte l’aspetto sanitario, tutto il nord Italia è zona rossa economica e come tale va trattato. Noi non chiediamo aiuto solo per il Veneto. Se si ferma l’economia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna significa che si ferma l’intero Paese. È il momento di ragionare in maniera unitaria, di raccogliere le istanze e di portarle al Governo, perché siano presi provvedimenti per rimettere in moto il nostro sistema economico. Una soluzione immediata c’è. Ci sono 83 miliardi di opere pubbliche ferme per pastoie burocratiche. Per rilanciare la nostra economia basta farle partire”.
Così ha esordito lunedì 2 marzo l’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia in apertura del Tavolo di concertazione delle categorie economiche, allargato per l’occasione ai principali enti fieristici del Veneto, che ha visto riuniti tutti i rappresentanti del mondo dell’economia veneta, tra i quali Confcommercio Veneto con il presidente Patrizio Bertin e Eugenio Gattolin.
“Abbiamo voluto questo tavolo per dare un segnale e per raccogliere le istanze del nostro mondo economico alla luce delle conseguenze del Coronavirus – ha sottolineato l’assessore – la presenza di tutti è già un forte segnale di coesione e attenzione. Ho apprezzato la presenza e gli interventi di ciascun presidente di categoria. I contributi forniti ci permettono di avere un quadro preciso della situazione. Ad esempio, tutti ci hanno chiesto una campagna comunicativa unitaria di rilancio. Raccoglieremo le richieste e tutti i dati per predisporre un documento che il Presidente della Regione del Veneto porterà al Governo nei prossimi giorni. Le moratorie non bastano, serve liquidità alle nostre imprese per ripartire e a questo punteremo”.
“L’auspicio è che tale documento possa essere condiviso con le altre Regioni, Lombardia ed Emilia Romagna – ribadisce l’assessore regionale allo sviluppo economico – perché quel che è chiaro è che questa è una situazione che va affrontata in maniera unitaria”.
L’assessore, infine, ha annunciato che nei prossimi giorni verrà messo in agenda un incontro con i rappresentanti del mondo delle banche.
“Convocheremo gli istituti di credito – ha puntualizzato l’assessore – perché serve che le banche abbiano un atteggiamento adeguato alla situazione: le imprese devono essere supportate dalle banche per rimettersi in piedi”.
“La Regione ha già attivato la sezione speciale presso il fondo centrale di garanzia per aumentare la possibilità di fare credito alle imprese – conclude l’assessore allo sviluppo economico del Veneto – oltre a convocare le banche, stiamo ragionando sull’attivazione di contributi a fondo perduto. Faremo tutto quanto ci è possibile come Regione a sostegno delle nostre imprese. Ma è chiaro che per risollevare l’economia del nord serve un impegno significativo da parte del Governo e della Commissione Europea”.
“Abbiamo sottolineato la necessita di intervenire per dare urgentemente liquidità, tramite credito bancario, a quelle imprese che stanno subendo l'impatto più pesante e immediato di questa situazione di emergenza – afferma il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin - : si tratta principalmente di alberghi e agenzie turistiche, ma anche dei locali in cui si svolgono eventi, tutti annullati in queste settimane con pesanti contraccolpi, come ad esempio le discoteche.
Per i dipendenti è necessario provvedere all'attivazione della Cassa integrazione in deroga. Occorre, inoltre, concentrarsi sulle misure necessarie a far ripartire i consumi interni del Paese, che rappresentano una quota importante del Prodotto interno nazionale, a partire dallo sblocco delle tante opere già previste e ferme a causa della burocrazia, insieme allo sblocco delle risorse che i Comuni hanno, ma che non possono utilizzare per via del Patto di stabilità”.
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