“Le misure restrittive di lockdown istituite dal Governo a seguito della pandemia da Coronavirus hanno investito come uno tsunami la categoria degli agenti di commercio. Pensiamo in modo particolare ai colleghi che operano nei settori della moda, del commercio e del turismo che hanno visto i loro fatturati crollare assieme alle loro provvigioni, unica fonte di sostentamento per gli agenti e rappresentanti”. L’analisi è di Paolo Dainese, presidente della Fnaarc Confcommercio di Vicenza, la federazione che rappresenta, nel Vicentino, un settore composto da quasi 4 mila professionisti operanti nell’intermediazione. Si tratta di un mondo che ha un ruolo cruciale nella filiera distributiva: una preziosa interconnessione tra le imprese che operano nel business to business così come nel business to consumer e che si rivela particolarmente importante per le strategie commerciali delle PMI.
“Per questo è essenziale che la categoria sia al centro di forti azioni di sostegno - rileva il presidente Dainese –. La ripartenza, infatti, sarà molto probabilmente lenta e graduale e questo non deve indebolire il sistema dell’intermediazione: la ripresa economica post Covid che tutti auspichiamo ha bisogno degli agenti e rappresentanti di commercio”. In questo senso è stato certamente importante aver ottenuto l’inserimento della categoria nella platea dei destinatari del contributo di 600 euro erogato dall’Inps e riservato alle partite Iva: “All’inizio sembravamo esclusi, poi, grazie all’azione congiunta di Fnaarc e di Confcommercio nazionale, siamo riusciti a evitare un’assurda penalizzazione”. Ma ovviamente non basta. Per questo la Federazione degli agenti e rappresentanti, assieme ad altre sigle sindacali ed alle categorie delle case mandanti, sta chiedendo ad Enasarco (l’istituto di previdenza privato della categoria, costituita in fondazione) di poter ottenere un contributo straordinario a sostegno degli iscritti. L’ipotesi è di prevedere una deroga al limite di spesa per le prestazioni assistenziali, in particolare ricorrendo allo specifico fondo relativo all’anno 2019, pari ad oltre 110 milioni di euro disponibili. “Inoltre – continua il presidente provinciale Fnaarc Confcommercio – chiediamo ad Enasarco di sospendere il pagamento dei tributi previdenziali ed assistenziali per un trimestre 2020 e la possibilità per gli iscritti di richiedere l’anticipo della propria Indennità di Risoluzione Rapporto, o parte di essa, accantonata presso il Fondo Firr”.
Chiaramente, per gli agenti è essenziale che tutto questo non metta in sofferenza i conti dell’Enasarco, “che è un ente previdenziale a contribuzione – precisa il presidente Dainese – e ha la funzione di garantire il pagamento delle pensioni odierne e future degli iscritti. Bisogna evitare certe fughe in avanti che vorrebbero l’istituzione di contributi a fondo perduto da riservare agli agenti dismettendo parte del patrimonio dell’Ente. Ricordo – continua Dainese - che ci sono delle precise disposizioni di legge che impongono la garanzia dell’ente attraverso il suo patrimonio, dunque un’operazione di questo tipo non solo dovrebbe avere il consenso del Governo, ma ne andrebbe anche valutata l’opportunità in questo momento di mercato”.
Prima, ad esempio, sarebbe opportuno verificare i contenuti della prossima conversione in legge del Decreto Cura Italia, nel quale già sembrerebbero previsti contributi per le categorie più colpite dall’emergenza Covid19. “L’auspicio poi – conclude il presidente Paolo Dainese – è che il Governo metta in campo anche azioni che guardino al futuro, oltre che sostenere giustamente chi oggi è in difficoltà. Per garantire solidità alla ripresa economica c’è bisogno di investire nelle future generazioni, ad esempio favorendo i giovani che vogliono intraprendere la professione dell’agente di commercio con forti sgravi fiscali per i primi tre anni di attività”.
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