“Bentornati. Ci siete mancati tantissimo”. È lo slogan scelto da Confcommercio Vicenza per accogliere la fine del lockdown e la riapertura di negozi e pubblici esercizi in città e provincia, come in tutto il resto del Veneto. Un messaggio semplice, diretto, positivo, che si affaccia, attraverso una doppia locandina, su migliaia di vetrine del Vicentino, con una campagna di affissione iniziata nei giorni scorsi e che proseguirà per tutta la settimana.
“È un “bentornati al lavoro” rivolto alle attività del commercio, turismo e servizi che riprendono il filo interrotto dall’emergenza sanitaria – spiega Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza – ed è chiaramente un “bentornati nei negozi e pubblici esercizi” che vogliamo rivolgere a tutti i cittadini: alla loro e nostra voglia di normalità, di fare shopping nei negozi e nei mercati, di pranzare o cenare al ristorante così come di prendere il caffè al tavolo di un bar. Ovviamente non nascondiamo le difficoltà del momento e la necessità di rispettare al massimo tutte le regole anti contagio – chiarisce il presidente Rebecca -, ma è il momento di pensare con fiducia alla ripartenza”.
Nella locandina distribuita campeggia la scritta “Bentornati”, sull’immagine che raffigura una ragazza sorridente intenta a guardare la vetrina di un negozio o di un locale. Assieme a questo messaggio, viene distribuita una seconda locandina, che gli operatori provvederanno ad esporre a fianco, nella quale compare la scritta “Ci siete mancati tantissimo” e l’hashtag #chebelloriaprire. Il messaggio sarà rilanciato dai social dell’Associazione, ma l’invito a tutti gli operatori è quello di condividere lo spirito positivo di questa campagna in tutti i loro social network, così da diffonderlo anche sulle “vetrine virtuali”.
La soddisfazione per la riapertura totale, non mette comunque in secondo piano le ferite che l’emergenza Covid ha inferto al settore: “Non tutti ieri sono riusciti ad aprire – rileva il presidente di Confcommercio Vicenza -: c’è chi si è preso qualche giorno in più per riorganizzarsi visto che le linee guida sono arrivate, purtroppo, con grave ritardo e c’è chi preferisce capire come sarà l’atteggiamento dei consumatori prima di richiamare al lavoro i dipendenti. E c’è chi, purtroppo, non ha le risorse economiche per alzare le saracinesche e rischia di chiudere per sempre. In questo senso gli aiuti promessi nel Decreto Rilancio potrebbero contribuire almeno in parte alla ripartenza di chi è più in difficoltà, ma servono subito e invece il rischio è che arrivino quando oramai sarà troppo tardi. Il Governo si assumerebbe così la responsabilità di non far ripartire tante imprese”.
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