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CORONAVIRUS, APERITIVI VIETATI FUORI DAI PLATEATICI

Ordinanza del sindaco di Vicenza Rucco contro gli assembramenti nelle zone della movida. Il presidente Fipe Vicenza Baratto: "Provvedimento equilibrato"

lunedì 25 maggio 2020
Foto dal sito del Comune di Vicenza Foto dal sito del Comune di Vicenza

Vietato consumare alcolici nei luoghi pubblici o aperti al pubblico ad esclusione dei locali e dei plateatici autorizzati. E' questa la risposta che il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, in accordo con il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e in sintonia con le associazioni di categoria dei pubblici esercizi, dà ai pericolosi episodi di assembramento registrati nelle scorse serate davanti ad alcuni locali cittadini.

“Non è un provvedimento che prendo volentieri – dichiara il sindaco Rucco – ma le inaccettabili scene che ci sono state riportate non devono più ripetersi. Adeguatamente distanziati, si potrà continuare a bere l'aperitivo nei locali e nei plateatici che abbiamo notevolmente ampliato. Lo spazio per ritrovarsi in sicurezza c'è. Non possiamo in alcun modo rischiare un ritorno della malattia che sarebbe devastante sia per la salute delle persone, sia per la ripresa delle attività economiche”.

Da oggi fino al 2 giugno, quindi, un'ordinanza contingibile ed urgente vieta qualsiasi consumazione di bevanda alcolica al di fuori delle aree concesse ai bar.

Per i trasgressori sono previste sanzioni da 400 e 3 mila euro, i cui proventi andranno nel fondo nazionale per l'emergenza Covid.

I gestori sono espressamente invitati a collaborare, segnalando alle forze dell'ordine comportamenti contrari alle norme e rispettando essi stessi in modo rigoroso le disposizioni previste dalle linee guida per la riapertura dei locali.

“Mi auguro che questo provvedimento sia sufficiente – prosegue il sindaco – per far rientrare questo problema. Già da questa sera le forze dell'ordine e la polizia locale, coordinate dal questore, effettueranno controlli nelle zone della movida. Il problema è diffuso e va stoppato sul nascere, tanto che molti sindaci della provincia adotteranno analoghi provvedimenti. Terremo monitorato l'evolversi della situazione, con l'auspicio che dopo il 2 giugno anche su questo fronte si possa ritornare alla normalità”.

L'ordinanza del sindaco ha raccolto l'immediato plauso di Confcommercio Vicenza, il cui presidente provinciale FIPE Gianluca Baratto dichiara: “Quella emessa dal Comune di Vicenza, con il quale c’è stato un positivo scambio di idee e piena collaborazione, è un’ordinanza certamente equilibrata. Il rispetto delle norme anticontagio da parte dei cittadini, ed in particolare il divieto di assembramento nelle vie e nelle piazze, è essenziale, perché non ci possiamo assolutamente permettere di tornare indietro alla situazione di piena emergenza. Fare in modo che il consumo avvenga solo nelle aree di pertinenza dei pubblici esercizi è la soluzione migliore, in quanto sale interne e plateatici sono predisposti per il necessario distanziamento sociale e riportano tutte le informazioni di legge utili agli avventori. Inoltre, a Vicenza e in tantissimi Comuni della provincia si sta procedendo, come richiesto da Fipe Confcommercio, ad un significativo ampliamento degli spazi esterni dei pubblici esercizi e dunque chi vuole godersi un aperitivo, un pranzo o una cena all’aperto può farlo in tutta sicurezza, senza che ci sia la possibilità che avvengano assembramenti. Bene, dunque, mantenere alta l’attenzione su certi comportamenti dei cittadini e bene farlo con un atteggiamento che sia più informativo che sanzionatorio: non si deve, infatti, perdere il senso della sicurezza, ma è necessario anche ribadire che nei nostri locali può aver luogo quel recupero della socialità essenziale per le attività e in generale per la vitalità delle città e dei paesi”.

Link all'ordinanza

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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