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VENDITE AL DETTAGLIO, TORNA IL SEGNO MENO

Secondo i dati diffusi dall’ISTAT a giugno acquisti in calo dell’1,1% in valore e dell'1,8% in volume rispetto al mese precedente. L’Ufficio studi Confcommercio: “I consumi, nonostante la forte crescita dei servizi legati al turismo e alla socialità, sono in fase di rallentamento”

giovedì 04 agosto 2022
VENDITE AL DETTAGLIO, TORNA IL SEGNO MENO VENDITE AL DETTAGLIO, TORNA IL SEGNO MENO
Fonte: Confcommercio Nazionale

Dopo gli aumenti di aprile e maggio, a giugno 2022 le vendite al dettaglio tornano in terreno negativo con una flessione congiunturale dell'1,1% in valore e dell'1,8% in volume, mentre su base tendenziale aumentano dell'1,4% in valore e calano del 3,8% in volume.

Così le stime preliminari dell’Istat (link ai dati completi in pdf), da cui emerge che rispetto al mese precedente i beni non alimentari diminuiscono sia in valore (-2,2%) sia in volume (-2,5%), mentre per gli alimentari si registra un aumento in valore (+0,4%) e una diminuzione in volume (-0,8%). Nel secondo trimestre del 2022, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore(+1,1%) e calano leggermente in volume (-0,3%), con i beni non alimentari in aumento (+0,8% in valore e +0,2% in volume) e gli alimentari che crescono in valore (+1,5%) e diminuiscono in volume (-0,8%).

 

Commercio al dettaglio per settore merceologico, maggio 2022. Fonte: Istat

Rispetto ai risultati fatti segnare a giugno 2021, calano le vendite dei beni non alimentari (-0,8% in valore e -3,3% in volume,) mentre quelle dei beni alimentari registrano un aumento in valore (+4,5%) e una diminuzione in volume (-4,4%). Il valore delle vendite cresce per la grande distribuzione (+4,6%) e diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici (-0,9%). Le vendite al di fuori dei negozi aumentano lievemente (+0,1%), mentre si registra un calo per il commercio elettronico (-6,8%).

Confcommercio: “consumi in fase di rallentamento”
L’Ufficio Studi di Confcommercio commenta così i dati: “Si addensano le nubi sull’economia italiana. Dopo gli ottimi risultati conseguiti dall’inizio del 2021 fino ai primi mesi dell’anno in corso, si moltiplicano i segni negativi nei principali indicatori congiunturali. La stessa crescita del secondo trimestre del Pil è verosimilmente dovuta a un effetto trascinamento che sta scomparendo con l’inizio dell’estate. Il dato di oggi conferma che i consumi, nonostante la forte crescita dei servizi legati al turismo e alla socialità, sono in fase di rallentamento. La fiducia delle imprese è stata in calo a luglio, quella delle famiglie flette già da giugno. L’inflazione non dà tregua. Malgrado sostegni e aiuti stiano risultando molto efficaci, le probabilità di una brusca frenata dell’attività nei mesi finali dell’anno sono in decisa crescita”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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