La campagna elettorale in provincia è entrata nel vivo con i candidati sindaco pronti a contendersi il voto degli elettori. E la Confcommercio provinciale, con il presidente Nicola Piccolo, un voto lo dà già e riguarda l’attenzione che la maggior parte dei futuri primi cittadini stanno prestando ad un tema cruciale per lo sviluppo del territorio: l’urbanistica. Il giudizio, raccolto dal Giornale di Vicenza in un articolo di cronaca nell’edizione in edicola il 4 maggio è chiaro: “insufficiente, salvo qualche rara eccezione”.
Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza, parla a ragion veduta. Due settimane fa il Documento contenente le priorità per il settore commercio, turismo e servizi del territorio è stato spedito ai candidati alla carica di sindaco di tutti e 10 i comuni vicentini che andranno al voto il 14-15 maggio. Il documento era accompagnato da un questionario, nel quale quasi metà delle domande erano incentrate su temi urbanistici (dalla pianificazione commerciale alla rigenerazione urbana fino alla mobilità e alla sosta).
Spiega così, il presidente Piccolo, la presa di posizione riportata dal principale quotidiano della provincia “Leggendo le risposte ricevute ci siamo fatti l’idea che il tema non sia, tranne qualche eccezione, sentito come una priorità. Eppure – prosegue - dovrebbe essere oramai chiaro, anche per la storiche battaglie che abbiamo portato avanti come Associazione, quanto i nostri settori siano i più integrati nel tessuto urbano e diano un contributo essenziale alla vitalità di città e paesi. Purtroppo i segni di una mancanza di visione urbanistica sono chiaramente visibili sul nostro territorio provinciale – rincara il presidente di Confcommercio Vicenza -: parliamo, ad esempio, della desertificazione commerciale causata dalla scomparsa di negozi e pubblici esercizi, che è un problema sociale perché significa meno servizi e peggiore qualità di vita; di degrado urbano che aumenta la percezione di insicurezza in cittadini e imprenditori; del proliferare incontrollato delle medie strutture di vendita; della gran quantità di patrimonio immobiliare inutilizzato dismesso e infine, di zone a forte impatto di traffico e inquinamento”.
Per Confcommercio Vicenza serve dunque un cambio di rotta nel governo del territorio: se manca un disegno strategico – è il “mantra” che da anni esce dalla sede di via Faccio - gli strumenti di regolazione urbanistica (dai piani urbanistici generali a quelli operativi) finiscono per rispondere solo alle logiche del mercato e alla pressione degli interessi immobiliari, che tradotto vuol dire favorire i comportamenti opportunistici di grandi operatori senza considerare le conseguenze sulla collettività.
“Chiediamo ai futuri cittadini di mettere al centro della loro azione amministrativa il tema della rigenerazione urbana – è la controproposta che arriva dal presidente Nicola Piccolo -, ovvero di sviluppare, sin da ora, una visione e una strategia di governance del territorio che guardi al medio-lungo termine, e che dia risposte concrete all’economia reale e alla vita quotidiana dei cittadini e degli operatori economici”. Un concetto generale che il presidente Piccolo cala anche nella concretezza delle scelte imprenditoriali: “Se già oggi so quale sarà lo sviluppo di una zona dove è insediato il mio negozio o il mio pubblico esercizio posso fare delle scelte di investimento; se so che un’area della città verrà riqualificata posso magari decidere di aprire una nuova attività, che garantirà un servizio a chi lì ci vive o lavora”. Di più, ribadisce il presidente Piccolo: “una pianificazione urbanistica commerciale ben fatta permette all’ente pubblico di indicare quali sono le zone dove una nuova media o grande struttura di vendita potrà avere il minor impatto possibile per il territorio”, ad esempio in termini di incremento dei livelli di traffico o inquinamento.
Gli strumenti per pianificare uno sviluppo armonioso di città e paesi, infatti, ci sono: basta saperli utilizzare. Per questo Confcommercio Vicenza ha creato un Comitato Scientifico, formato da esperti di standing elevato, “con l’obiettivo di accompagnare i Comuni nelle scelte di pianificazione e rigenerazione urbana. Una linea che si inserisce nella più ampia azione di Confcommercio nazionale su questi temi. Per dire – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza - che non ci sono più alibi per uno sviluppo urbanistico disordinato, o peggio ancora orientato da interessi che nulla hanno a che fare col bene comune”. Non è, dunque, “solo” una questione di tutelare il ruolo imprescindibile del commercio di vicinato: per Confcommercio Vicenza si tratta di dare un futuro davvero sostenibile al territorio e conseguentemente a cittadini e mondo delle imprese.
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