Il decreto legge n. 99/2021 (“Decreto Lavoro e Imprese”) ha recentemente introdotto un doppio credito d’imposta per chi si dota di strumenti che consentono il pagamento elettronico, collegati ai registratori di cassa telematici.
Il primo è riconosciuto agli esercenti attività d’impresa, arte o professioni che dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono ai consumatori finali di pagare con carte o bancomat.
Nello specifico, il credito d’imposta, riconosciuto nel limite massimo di 160 euro per soggetto (non per apparecchio...) , spetterà nelle seguenti misure:
In parallelo, debutta un nuovo e più corposo aiuto per chi si dota di strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi (strumenti di pagamento evoluti: integrano e rendono unico lo strumento in uso all'esercente per poter incassare in modalità tracciata e memorizzare/trasmettere i corrispettivi. Ad oggi, questi apparecchi non sono ancora in commercio).Una novità che si lega all’avvio delle semplificazioni IVA per chi adotta strumenti evoluti di incasso. L'importo massimo spettante sarà pari a 320 euro per soggetto (non per apparecchio...), nelle seguenti misure:
Ambedue i crediti d’imposta si applicano nel rispetto di limiti e condizioni previsti per gli aiuti di Stato, non concorrono alla formazione del reddito del beneficiario e potranno essere utilizzati esclusivamente in compensazione dopo il sostenimento della spesa.
L’altra importante misura introdotta dal decreto legge 99/2021 rafforza il cosiddetto bonus spese bancomat per il 2021, un misura questa sollecitata da Confcommercio al fine di agevolare le imprese, che si trovano a dover gestire i pagamenti elettronici sopportandone i costi.
Ebbene, per le commissioni maturate nel periodo 1° luglio 2021 – 30 giugno 2022 il credito d’imposta Pos, è incrementato al 100% delle commissioni. Ciò vale nel caso in cui gli esercenti che effettuano vendite nei confronti di consumatori finali adottino strumenti di pagamento elettronico collegati ai registratori di cassa o strumenti di pagamento evoluto che consentono la memorizzazione e la trasmissione dei corrispettivi.
Ricordiamo che il D.L. 124/2019 aveva introdotto una nuova misura di aiuto alle imprese (cd bonus Pos). In sostanza, si tratta di un credito d’imposta pari al 30 per cento delle commissioni addebitate per:
Il credito d’imposta Pos incrementato al 100% delle commissioni è riconosciuto a esercenti i cui ricavi e compensi riferiti all’anno d’imposta precedente non eccedano l’importo di 400.000 euro. L’agevolazione si applica nel rispetto della normativa europea sugli aiuti de minimis.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante in F24.
L’utilizzo in compensazione è ammesso a decorrere dal mese successivo a quello in cui sono state effettuate pagate le commissioni. Inoltre, il bonus deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
Dal 01/07/2022 il credito d'imposta tornerà ad essere del 30%.
Facciamo un esempio per chiarire i benefici introdotti dal D.L 99/2021:
Supponiamo che un titolare di partita IVA, con volume d'affari 2020 pari a 300.000 euro:
Può ottenere nel 2021 crediti compensabili con F24 pari a:
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