Prima di archiviare le feste natalizie, il periodo clou dell’anno per fare, e per farsi dei regali, dobbiamo aspettare l’Epifania, ma già giovedì 5 gennaio ci sarà un motivo in più per dedicarsi allo shopping: iniziano, infatti, le svendite di fine stagione in Veneto, come in gran parte dell’Italia (iniziano oggi solo in Basilicata e Sicilia e il 3 gennaio in Valle d’Aosta), che continueranno fino al 28 febbraio 2023.
Secondo Confcommercio Vicenza, nonostante i rincari di energia e benzina e altri costi che lievitano, i negozianti guardano alla stagione dei saldi con moderata fiducia.
“La sensazione è che la clientela stia aspettando con interesse l’inizio delle vendite di merce a prezzi scontati - dice Nicola Piccolo, presidente provinciale dell’Associazione -, quindi, guardiamo ai saldi con un ottimismo maggiore rispetto agli anni precedenti, quando la pandemia ne condizionava l’andamento. Va detto – precisa Piccolo - che rimane nell’aria una certa preoccupazione per la situazione, ma il periodo del Natale ci ha dato risultati abbastanza buoni, in linea con generale voglia di ripresa e di ritorno alla convivialità. Stando a quanto riportatomi anche da alcuni colleghi del settore calzature e abbigliamento – continua Piccolo -, soprattutto nella settimana antecedente il Natale, i clienti hanno acquistato i regali “da mettere sotto l’albero” o i capi per il Capodanno, rimandando gli acquisti più importanti, per se o per la famiglia, agli imminenti saldi. Nei negozi di loro fiducia, sono stati molti i clienti che hanno chiesto informazioni sui prezzi e sull’assortimento di taglie rimaste, hanno scattato foto come promemoria, augurandosi poi di trovare gli articoli “adocchiati” ancora disponibili durante le svendite”.
Del resto il cliente d’oggi è molto più propenso ad un acquisto ragionato e ponderato, in particolare quando acquista capi di qualità che, proprio per questo, conservano la portabilità anche negli anni successivi. In tal senso, il negozio tradizionale batte indubbiamente l’acquisto on line, poiché offre al cliente un servizio diverso, la possibilità di provare il capo, di verificarne le caratteristiche, di chiedere consigli al venditore. “Com’è ormai evidente – spiega il presidente di Confcommercio Vicenza - per trovare sconti e promozioni non è necessario aspettare l’avvio dei saldi, poiché la crisi dei consumi che attanaglia in particolare alcuni settori, porta i punti vendita ad attivare promozioni “a necessità”, durante tutti i mesi dell’anno. I saldi “tradizionali” però conservano comunque il loro appeal sul consumatore e continuano ad essere un momento importante per i negozianti, specialmente per vendere i capi di stagione, fare cassa e fare posto alle nuove collezioni”.
E’ iniziato, quindi, il conto alla rovescia in vista degli sconti, che indicativamente partiranno da un – 20% fino a punte del 50-70% del prezzo iniziale. I negozi stanno cambiando la disposizione della merce, ordinando i capi non venduti, a volte creando aree dedicate a un preciso target di clientela che corrisponde a chi ricerca e acquista solo merce a prezzi stracciati.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, durante i saldi invernali, saranno 15,4 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro.
STIMA DEI SALDI INVERNALI 2023 |
2023 |
VALORE SALDI INVERNALI (miliardi di euro) |
4,7 |
NUMERO FAMIGLIE CHE ACQUISTA IN SALDO (milioni) |
15,4 |
ACQUISTO MEDIO A FAMIGLIA PER SALDI INVERNALI (euro) |
304 |
ACQUISTO MEDIO A PERSONA NEI SALDI INVERNALI (euro) |
133 |
Fonte: stime Ufficio Studi Confcommercio
Anche quest’anno, in vista dei saldi Confcommercio e Federazione Moda Italia Confcommercio hanno stilato l’elenco delle indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di sicurezza e trasparenza.
Di seguito le regole da seguire per lo svolgimento dei saldi in trasparenza e sicurezza.
Disinfezione delle mani. Prima di toccare i prodotti è consigliata la pulizia delle mani, ma non è obbligatoria, attraverso le soluzioni igienizzanti messe a disposizione degli acquirenti.
Cambi. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi. Si possono provare i capi negli appositi camerini senza dover indossare mascherine.
Pagamenti. I pagamenti con carte di credito/bancomat devono essere accettati dal negoziante. A partire dal 1° gennaio 2023, saranno possibili pagamenti in contanti fino a 5 mila euro.
Prodotti in vendita. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo. Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Riparazioni. Qualora il prodotto acquistato in saldo debba prevedere modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole, ecc…) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. L'operatore commerciale dovrà darne preventiva informazione al cliente.
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