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I CONSUMI RALLENTANO, TIENE L’OCCUPAZIONE

I dati dell’ultima analisi congiunturale di Confcommercio: “I servizi e il turismo potrebbero non bastare a rimettere in carreggiata la spesa”

mercoledì 19 giugno 2024
I CONSUMI RALLENTANO, TIENE L’OCCUPAZIONE I CONSUMI RALLENTANO, TIENE L’OCCUPAZIONE

Le ultime elaborazioni congiunturali dell’Ufficio Studi di Confcommercio Nazionale sono meno buone delle attese. Il profilo declinante della produzione industriale evidenzia le difficoltà di una parte rilevante del nostro sistema imprenditoriale. A maggio si conferma anche la fragilità dei consumi con una variazione dell’ICC (Indice Consumi Confcommercio) di -0,3% sia rispetto al mese precedente (stima destagionalizzata) sia rispetto a maggio 2023. “È successo semplicemente che il peggioramento nelle vendite di auto e una dinamica flettente delle presenze (turistiche ndr) a partire da aprile  non sono state compensate da spunti favorevoli nel resto del paniere d’acquisto delle famiglie. Insomma, come paventavamo qualche mese fa, i servizi e il turismo potrebbero non bastare a rimettere in carreggiata la spesa”, è l’analisi dell’Ufficio Studi.

Tra gli aspetti positivi si conferma il miglioramento del mercato del lavoro che potrebbe, in assenza di dinamiche più toniche dell’economia, mostrare qualche segno di rallentamento nella parte finale dell’anno. L’inflazione si dimostra ampiamente sotto controllo: la stima per giugno è di una variazione dello 0,2% congiunturale e dello 0,9% su base annua. Il taglio dei tassi di riferimento da parte della BCE è stato inferiore alle attese, pertanto le imprese, soprattutto quelle italiane, si confrontano, e sembra dovranno farlo per molto tempo, con tassi d’interesse reali particolarmente elevati.

“Si deve puntare tutto, quindi, sulla stabilità, o l’ulteriore ridimensionamento, dell’inflazione – commenta l’Ufficio studi di Confcommercio Nazionale -, profilo che rafforzerebbe il potere d’acquisto del reddito da lavoro e, in un contesto privo di shock rilevanti sull’occupazione, consolidare un percorso di crescita dei consumi, con conseguente sostegno al PIL”. Col passare dei mesi, l’obiettivo di raggiungere una variazione del PIL all’1% o poco sopra richiede, dunque, condizioni sempre più stringenti.

La stima per il secondo quarto dell’anno in corso per il PIL infatti “è moderatamente negativa in termini congiunturali (-0,1%) e ancora allo 0,7% la variazione tendenziale. Questo stop potrebbe essere superato grazie ai servizi e, ancora, al turismo in senso lato - trasporti, cultura, alloggio e ristorazione - a partire da luglio”.

ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)
Venendo specificatamente all’Indicatore dei Consumi Confcommercio, a maggio 2024 ha evidenziato una riduzione dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2023.” La flessione dell’ultimo mese – secondo l’Ufficio Studi - è sintesi del permanere di dinamiche negative sul versante della domanda per i beni (-0,6% nel confronto annuo) e di un modesto ripiegamento di quella relativa ai servizi (-0,2%). La fragilità della domanda si legge anche dalle dinamiche congiunturali che emergono dal dato destagionalizzato. Nel confronto con aprile si rileva, infatti una flessione dello 0,3% sintesi di cali dello 0,4% per i beni e dello 0,1% per i servizi”.

LE DINAMICHE TENDENZIALI
Di fronte a questo scenario quali sono i trend evidenziati dagli esperti di Confcommercio nazionale? Per maggio 2024 si parla di una generalizzata tendenza al rallentamento. Il settore dell’automotive ha mostrato una netta flessione della domanda (-10,8%), influenzato dall’attesa per l’avvio degli incentivi. Si confermano, invece, in territorio positivo i trasporti aerei (+12,7%) e i beni e servizi per le comunicazioni (+5,7%). Tra gli altri segmenti di consumo dinamiche positive si riscontrano per gli elettrodomestici (+3,1%) e i carburanti (+1,7%). I modestissimi miglioramenti che si registrano, nel confronto annuo per l’alimentare (+0,2) e l’abbigliamento e le calzature (+0,1%) seppure non attenuano lo stato di difficoltà della domanda potrebbero rappresentare, secondo l’ICC Confcommercio, l’inizio di una fase meno turbolenta. Situazione che non sembra ancora interessare gli acquisti di mobili e articoli di arredamento che evidenziano, anche nell’ultimo mese, una decisa tendenza al ridimensionamento (-2,1%).

Relativamente ai servizi per la fruizione del tempo libero, quelli su cui le famiglie avevano concentrato negli ultimi anni i loro sforzi per tornare ai livelli del 2019, la tendenza al rallentamento, emersa nei periodi più recenti, sembra confermata anche a maggio.

Per il comparto degli alberghi e pubblici esercizi il confronto con lo stesso mese del 2023 segnala, nel complesso, una stabilizzazione dei consumi.

Relativamente alla domanda per i servizi ricreativi si conferma anche a maggio la tendenza alla riduzione su base annua (-0,7%). Su questo andamento continua a pesare il crollo dei consumi per gli spettacoli cinematografici dato che nei periodi precedenti era stato più che compensato dalla netta crescita della domanda per altre forme d’intrattenimento.

Scarica il report completo qui.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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