"Primo dovere è combattere la pandemia, ci occuperemo di chi soffre". Ha iniziato così il suo discorso in Senato il presidente del Consiglio Mario Draghi per presentare il suo governo e per chiedere la fiducia (poi arrivata sia al Senato che alla Camera). Il premier ha parlato per oltre 50 minuti, facendo appello alla "responsabilità nazionale" e invocando lo "spirito repubblicano", invitando i partiti a mettere da parte la rivalità in nome della battaglia comune contro il Covid. "Questo esecutivo - ha detto Draghi - non nasce dal fallimento della politica. E' semplicemente il governo del Paese, atlantista ed europeista". Per l'ex governatore Bce l'obiettivo è cedere sovranità nazionale per il bilancio comune: "Fuori dall'euro c'è meno Italia". In tema di salute, per Draghi, "bisogna riformare la Sanità per rafforzare quella territoriale". In ambito fiscale, serve una "revisione profonda dell'Irpef". Importanti, infine, le parole sul turismo: "un'impresa che certamente riaprire dopo la pandemia è il turismo. Quindi investire nel turismo non significa buttar via i soldi, quei soldi tornano indietro. Vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire. Bisogna impedire che in questo periodo queste imprese falliscano perché poi si perde un capitale che, spesso, è capitale umano".
Sangalli: "Definire metodo di lavoro strutturato tra governo e parti sociali"
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato le dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio Draghi al Senato. "Spicca, anzitutto - ha detto Sangalli - il riferimento alla comune responsabilità di una ‘Nuova Ricostruzione’, che, come nel Dopoguerra, consenta di ‘consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti’. E’ una responsabilità tanto più impegnativa, perché, dopo l’uscita dall’emergenza sanitaria, non tutto potrà tornare come prima. Importanti, in questo contesto, lo specifico riferimento al turismo che va supportato sia per superare il ‘disastro creato dalla pandemia’, sia per affrontare la sfida del cambiamento e della sostenibilità. E, in generale, la scelta strategica tra ‘quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento’ come principale compito di una politica economica, che faccia leva su innovazione, accesso al capitale ed al credito, politiche monetarie e fiscali espansive".
“E’ un compito che rafforza, a nostro avviso - ha detto Sangalli - anche la necessità e l’urgenza di definire un metodo di lavoro continuo e strutturato tra Governo e parti sociali su larghissima parte delle questioni richiamate dal Presidente Draghi: dalla risposta alle emergenze al quadro delle riforme (concorrenza e fisco, pubblica amministrazione e giustizia, politiche attive per il lavoro e l’intero ventaglio degli obiettivi strategici del PNRR)”.
“In particolare – conclude Sangalli - è di grande interesse il passaggio sulla necessità di un intervento complessivo sul sistema tributario che esclude cambiamenti di tasse ‘una alla volta’. Compito che il Premier, molto opportunamente prevede di affidare a una commissione di esperti, ben consapevole che una buona riforma fiscale è alla base della ricostruzione economica”.
Stoppani: "D'accordo con Draghi su riduzione e semplificazione fisco"
"Quello che ha affermato il premier è ciò che ha sostenuto anche Confcommercio in audizione pochi giorni fa: Draghi ha ragione quando dice che non servono interventi spot sulla singola imposta". Così il vicepresidente esecutivo di Confcommercio (e presidente di Fipe), Lino Stoppani che, commentando le parole di Draghi sulla riforma del sistema fiscale, indica la strada da seguire: "Il sistema fiscale italiano è molto farraginoso e complesso e quindi una riforma del fisco deve perseguire 3 finalità: ridurre la tassazione (le imposte sull'impresa in Italia sono tra le più alte del mondo); semplificare il sistema mettendo ordine, anche intervenendo con un testo unico; fare emergere la base imponibile favorendo così anche la crescita". "Tutto ciò - afferma Stoppani- si fa con un intervento coordinato che ripristini la progressività delle imposte perché oggi c'è' una grande differenza tra aliquote ufficiale ed effettive anche a causa delle tax espenditures sulle quali ci vuole una manutenzione, magari con un assegno unico per la famiglia". "Riteniamo sbagliato, inoltre - prosegue Stoppani- un aumento delle imposte indirette e diciamo no alla patrimoniale. Serve invece un intervento sovranazionale sulla web tax, siamo favorevoli al ripristino dell'imposta del reddito d'impresa,e siamo disponibili anche a discutere sulla cash flow tax" .
Bocca: "le parole di Draghi ci confortano, ora fare presto"
"Dopo la scelta di fare un Ministero del Turismo dedicato che aveva dimostrato una particolare attenzione al nostro settore le parole di Draghi ci confortano ancora di più. Ogni volta che un premier si occupa del turismo in questo modo ci riempie di soddisfazione perché ci dimostra la presa di coscienza del Governo del grande valore economico di questo settore". Così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che sottolinea l'esigenza di fare presto ma confida molto in Draghi: "siamo molto preoccupati sulla tempistica del trasferimento delle competenze dal Mibact al neonato Ministero perché siamo in Italia e la burocrazia è sempre in agguato. Ogni volta che uno fa una cosa bella da noi, arriva a stroncarti la burocrazia. Ma dall'altra parte siamo davvero molto contenti di avere una persona che al tavolo del Consiglio dei ministri parlerà solo ed esclusivamente di turismo. Anche se formalmente le competenze e anche il portafoglio arriveranno più tardi. Lui ci sarà e si occuperà solo di turismo e avrà solo quello in testa. Anche sul tema del Recovery Fund che così come era stato impostato prima aveva sollevato le nostre critiche. Inoltre ci auguriamo che l'istituzione di questo ministero sia una cosa cementata per il futuro, non credo che nessun Governo ormai avrà la forza di toglierlo, il problema era il coraggio di metterlo e Draghi per fortuna lo ha avuto".
Sergio Rebecca: "I Governi si giudicano da fatti e programmi".
"I Governi si giudicano dai programmi e dai fatti che li seguono ed è su questo che dovremo basarci nelle prossime settimane", così si è espresso nei giorni scorsi sulla stampa locale Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza, relativamente al nuovo Governo Draghi. "Non possiamo che constatare tre elementi che caratterizzano la composizione di questo Governo - ha continuato il presidente-: che l’economia e il controllo dei conti è tenuto sotto controllo dalla Banca d’Italia; che la politica continua ad essere in prima linea con un equilibrata spartizione in base ai pesi di ciascuna forza; che la parte tecnica e la progettualità conta su professionalità di grande valore. Bene l’istituzione del ministero del Turismo: lo chiedevamo da tempo e risolverà certamente molte delle problematiche che affliggono il settore. Fa piacere, poi, il ritorno al Governo della ministra Erika Stefani, che ha dimostrato di saper coniugare un alto profilo di competenza e attenzione al territorio. L’auspicio è che il Governo lavori in armonia, anche in considerazione di una squadra certamente molto eterogenea e per questo non resta che augurare al professor Draghi e alla sua squadra buon lavoro".
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