“I dati Prometeia che a luglio stimano la crescita del PIL Veneto nell’arco dell’anno a +1,1% contro la previsione nazionale dello 0,9% dimostrano ancora una volta che la nostra Regione è uno dei motori d’Italia. A fare la differenza è il turismo che, grazie al ritorno molto consistente degli stranieri, nei primi cinque mesi di quest’anno ha registrato un +8,4% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2023. In questo contesto roseo, non sottovalutiamo il rallentamento del settore produttivo, pur consapevoli che gli elementi congiunturali stanno influendo in modo significativo sul settore”.
Così il Presidente della Regione Luca Zaia evidenzia alcuni dati che emergono dal “Bollettino socio economico del Veneto – I principali dati congiunturali” di luglio 2024, che riporta i principali indicatori socio-economici congiunturali relativi alla nostra regione.
In un quadro complessivo che conferma la tenuta delle principali economie mondiali, Prometeia fornisce a luglio una previsione tendenziale per il 2024 del Prodotto Interno Lordo italiano del +0,9%, di poco inferiore rispetto a quanto prospettato nel Documento Economico Finanziario 2024, che prevede un +1,0%. Per il Veneto è stimata una crescita del PIL pari a +0,9% nel 2023 e +1,1% nell’anno in corso. Per i consumi delle famiglie e per gli investimenti fissi lordi in Veneto è stimata una crescita, rispettivamente, dell’1,3% e del 4,5% nel 2023. Nel 2024 si stima che i consumi delle famiglie venete cresceranno dello 0,7% e gli investimenti fissi lordi del 2,1%. Per il 2025 Prometeia prevede una crescita dello 0,9% per l'economia nazionale e dell’1,1% per quella veneta.
Per quanto riguarda l’inflazione, a giugno 2024 in Veneto si mantiene sullo stesso livello dei due mesi precedenti (+1,3%).
Passando al fronte imprenditoriale, nel secondo trimestre del 2024 continua la diminuzione del numero di imprese attive in Veneto (-1% rispetto a stesso periodo dello scorso anno). Meno accentuata la diminuzione nelle costruzioni e nei servizi.
“È il caso di evidenziare in particolare i dati relativi ai giovani laureati per affrontare analiticamente quello che viene definito il fenomeno dei cervelli in fuga – sottolinea Zaia –. Dai dati emerge una buona capacità del Veneto di trattenere il capitale umano: 3 su 4 dei laureati veneti rimangono a lavorare nel nostro territorio e fra coloro che si sono laureati fuori dal Veneto, il 60% desidera tornare in Veneto a lavorare. E direi che questi sono numeri decisamente interessanti”.
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