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LA CRESCITA RESTA DEBOLE

Ancora difficile arrestare l'epidemia e la normalità resta "un'illusione ottica". Alcuni indicatori migliorano ma senza una vera ripartenza delle attività economiche a fine anno il Pil non supererà il 4%

lunedì 19 aprile 2021
LA CRESCITA RESTA DEBOLE LA CRESCITA RESTA DEBOLE
Fonte: Confcommercio Nazionale

Se a marzo, nell’ultimo numero della congiuntura, Confcommercio aveva parlato di “miraggio” per quel che riguarda la ripresa economica, oggi attenua un po’ i toni e sottolinea che il malato resta grave ma “in progressivo miglioramento”. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, “c’è la necessità di distinguere i segnali di genuina ripartenza da quelli illusori, derivanti dal mero confronto statistico rispetto ai primi mesi della pandemia durante i quali furono sostanzialmente inibite moltissime attività”.

L’ICC segnala a marzo il ritorno, dopo più di un anno, in territorio positivo con una crescita del 20,6% nel confronto annuo che, comunque, appare largamente insufficiente a compensare le perdite dei consumi patite un anno fa. In altre parole, il livello della spesa reale a marzo 2021 è ancora inferiore a quello di marzo 2019 del 19%. Secondo Bella, “in alcuni ambiti della domanda di beni, in particolare abbigliamento e calzature, nel confronto con il 2019 le riduzioni di spesa in termini reali sono ancora attorno al 30%”.

Dunque il problema è che se non ci sarà una vera ripartenza delle attività economiche, in particolare quelle legate ai settori del commercio, della ristorazione e del turismo, "domanda quasi azzerata per filiera turistica e attività legate al tempo libero", a fine anno il Pil non supererà il 4%.

L'analisi del Pil mensile
A febbraio 2021, dopo il recupero di gennaio, la produzione industriale è tornata a registrare una variazione molto contenuta (+0,2% su base mensile), che ha lasciato in negativo il confronto su base annua (-1%). Per quel che riguarda il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio a marzo ha registrato una diminuzione del 3% mensile e del 4,2% su base annua.

   Variazione Congiunturale   Variazione tendenziale 
II TRIMESTRE  -13,0  -18,2
III TRIMESTRE  15,9  -5,2
IV TRIMESTRE  -1,9  -6,6
I TRIMESTRE  -1,3  -2,4
GENNAIO 2021   0,1  -7,8
FEBBRAIO   1,5   -5,6
MARZO   -3,4  7,8
APRILE   0,2   22,1

Fonte: Ufficio Studi Confcommercio


Anche nel 2021 i servizi non ripartono
Abbiamo visto che a marzo 2021 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è tornato a registrare, dopo tredici mesi, una variazione annua positiva con un incremento del 20,6%. Di questa situazione hanno beneficiato soprattutto i beni (+25,8%) per i quali, sia pure con molte restrizioni, è stato possibile svolgere un minimo di attività. Decisamente più contenuto è stato l’incremento registrato per i servizi (+4%), per i quali la variazione in positivo è legata a infinitesimali miglioramenti della domanda che, per molti settori, dopo mesi di restrizioni e chiusure, è quasi azzerata. Il miglioramento di marzo non ha peraltro impedito una chiusura in negativo della domanda complessiva anche nel primo trimestre (-6,1%).

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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