Il complesso puzzle delle misure del DL agosto viene composto nella tarda serata di sabato 8 agosto, dopo giornate di trattative, ma il testo avrà bisogno ancora di qualche giorno per essere ultimato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. E il Parlamento, maggioranza e opposizioni, afferma il premier, potrà "migliorarlo".
La parte più consistente, 12 miliardi, andrà al lavoro, viene introdotta la fiscalità di vantaggio per il Sud, al posto del bonus consumi, poi, arrivano 600 milioni per il "bonus Filiera per i ristoranti" che acquistano prodotti made in Italy, un incentivo che sarà alternativo ai contributi a fondo perduto per le attività dei centri storici di 29 città d'arte.
I licenziamenti, è il compromesso raggiunto nel governo, resteranno bloccati finché durano sgravi a carico dello Stato e ammortizzatori, quindi al minimo fino a metà novembre. La cassa integrazione con causale Covid viene rinnovata per altre 18 settimane a partire dal 13 luglio (e utilizzabili fino al 31 dicembre) con lo schema 9+9, con le seconde nove settimane saranno gratuite solo per le imprese con perdite oltre il 20%, mentre le altre dovranno pagare un ticket dal 9% al 18% in caso di fatturati non toccati dalla crisi. Non si potrà licenziare nemmeno finché si sfrutta l'incentivo a fare rientrare i dipendenti dalla Cig (4 mesi di sgravi). Il divieto di licenziare ha però delle eccezioni per chiusure e fallimenti e, nelle ultime versioni del testo, si concede la Naspi a quei lavoratori che lasceranno volontariamente il posto in seguito ad accordi collettivi siglati con i sindacati.
Confermata la decontribuzione per 6 mesi per nuove assunzioni e trasformazioni di contratti a tempo determinato, cui si aggiunge uno sgravio di 3 mesi per gli stagionali del turismo e la fiscalità di vantaggio per il Sud. Per gli stagionali che non abbiamo ritrovato un impiego, per i lavoratori dello spettacolo e i più precari (dagli intermittenti ai venditori a domicilio) arriva anche una nuova indennità una tantum da 1.000 euro, mentre per chi non le famiglie più in difficoltà e senza altri sussidi ci sarà una nuova quota del Reddito di emergenza (tra 400 e 800 euro secondo la composizione del nucleo familiare), con nuove domanda entro il 15 ottobre.
Sul fronte del fisco più tempo per gli autonomi (i soggetti Isa e i forfettari con perdite di almeno il 33% pagheranno ad aprile anziché a novembre) e per chi doveva saldare le tasse sospese a marzo, aprile e maggio: il 50% va saldato entro dicembre in 4 rate, l'altro 50% in 24 rate a partire da gennaio. Al posto del bonus consumi prende forma il piano cashback: sarà un meccanismo a punti, in cui si accumulano le transazioni per ottenere ogni sei mesi un rimborso. Per incentivare i pagamenti elettronici sono ripristinati fondi per 1,75 miliardi.
Tra gli oltre 100 articoli del decreto spuntano anche 3 milioni per la formazione delle casalinghe, niente Imu pure per le discoteche, fondi triplicati per il bonus babysitter per medici e infermieri. Ma anche l'aumento delle pensioni di invalidità già dai 18 anni, che arriveranno "fino a 648 euro al mese per 13 mensilità", lo sblocco della Cig per Air Italy, fondi per le fiere, per le crociere, per il trasporto pubblico locale e la norma 'salva-pertinenziali' delle spiagge, con annessa sanatoria sul passato e nuovi canoni minimi a 2.500 euro a partire dal 2021.
SANGALLI: “BENE ALCUNE MISURE, MA SERVE UNA RISPOSTA PIÙ FORTE”
“Bene alcune misure come la proroga degli ammortizzatori sociali e la moratoria sui mutui e prestiti. E bene il ricorso agli sgravi contributivi. Ma la crisi è profonda e serve una risposta più forte per sostenere settori a rischio chiusura del terziario su tre fronti: recuperare con urgenza le iniziative per rilanciare i consumi come i bonus non previsti dal decreto, rafforzare i contributi a fondo perduto ed estendere le moratorie fiscali anche per la riapertura dei termini del saldo del primo acconto delle imposte sui redditi”: così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta il Decreto di agosto approvato dal Consiglio dei Ministri.
FEDERALBERGHI: "RESTANO PROBLEMI IMPORTANTI DA AFFRONTARE"
"Apprezziamo l'abbattimento della seconda rata Imu, ma chiediamo che venga riconosciuto anche per gli immobili in cui il proprietario e il gestore non coincidono. La soluzione adottata è paradossale, perché penalizza le imprese che hanno collocato l'immobile e l'azienda in due società diverse, attenendosi ad una comune modalità di corretta gestione". Lo spiega il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, dopo il varo del Decreto Agosto.
"Occorre intervenire - continua - anche sul fronte delle imprese in affitto, che più delle altre soffrono il peso della crisi. Il prolungamento di un mese del credito d'imposta sui canoni non è assolutamente sufficiente, così come è irragionevole il dimezzamento della misura (30% anziché 60%) per i casi in cui il contratto prevede l'affitto dell'intera azienda e non delle sole mura". "Non nascondiamo - dice ancora il presidente degli albergatori - la delusione per la mancata estensione dell'ecobonus al 110% alle imprese alberghiere, anche se va detto che le risorse stanziate per la riqualificazione (180 milioni di euro nel 2020 e 180 milioni di euro nel 2021) sono cospicue e speriamo concorrano a rendere meno selettiva la fase del click-day, che negli anni scorsi ha lasciato a bocca asciutta il 43% delle imprese che hanno presentato la richiesta".
"Necessario, inoltre, un intervento per i ristoranti degli alberghi, che vengono ingiustamente esclusi dal sostegno destinato all'acquisto di prodotti agroalimentari made in Italy e continuano ad essere inspiegabilmente ignorati dalla norma che favorisce l'installazione dei tavoli all'aperto, per far fronte alle esigenze di distanziamento", aggiunge. "Nell'auspicare che le intese tecniche da definire nelle prossime ore consentano di apportare alcuni primi miglioramenti al decreto", Federalberghi preannuncia "la presentazione di un pacchetto di emendamenti volti al miglioramento delle varie misure".
FIPE: “DELUSI DA ANNUNCI SENZA SEGUITO, SERVE UN SEGNALE”
Il decreto agosto "è un provvedimento che contiene molte cose con giuste finalità, ma ci aspettavamo di più. Non solo perché la ristorazione è tra i settori più danneggiati, ma anche perché - e questo ci preoccupa e ci disorienta - gli annunci fatti per un bonus del 20% sui consumi hanno creato giuste aspettative che se poi non arrivano risposte disorientano e fanno arrabbiare".
Così il presidente della Fipe Confcommercio Lino Stoppani, commenta il provvedimento varato dal Cdm. "Al di là del rammarico, comunque, questa è una conferma della posizione della politica italiana" nei confronti del settore, che nelle dichiarazioni si mostra disponibile, salvo poi non confermarlo nei fatti, evidenzia Stoppani, sottolineando invece l'importanza che viene data all'estero alla ristorazione. Un settore che ha "grandissimi valori economici ma anche immateriali, che per l'Italia sono la sua identità, lo stile di vita", osserva Stoppani, indicando la necessità di "dare un segnale al settore", anche perché "siamo i più disastrati, i più deboli".
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