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LE SPESE OBBLIGATE RESTANO UN MACIGNO SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE

Analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio: nel 2023 toccata quota 41,5% del totale delle spese, con oltre 5mila euro a persona per l’abitazione e quasi 2mila euro per energia, gas e carburanti

lunedì 17 luglio 2023
LE SPESE OBBLIGATE RESTANO UN MACIGNO SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE LE SPESE OBBLIGATE RESTANO UN MACIGNO SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE
Fonte: Confcommercio Nazionale

Dopo il livello record toccato l’anno scorso (42,7%), anche nel 2023 resta molto alta la quota di spese obbligate sul totale dei consumi delle famiglie italiane (41,5%). Si tratta di una percentuale di cinque punti più elevata rispetto al 1995 e lontana dalla quota 40% superata per la prima volta nel 2007. In termini assoluti, nell’anno in corso su un totale di oltre 21mila euro pro capite di consumi, per le spese obbligate se ne vanno 8.755 euro, ovvero 100 euro in più circa rispetto al 2019. Sono i dati che emergono da un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2023.

Spese obbligate e commercializzabili, composizione percentuale in valore


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

Tra queste spese, quella che “pesa” di più riguarda in generale l’abitazione (5.062 euro) e in particolare energia, gas e carburanti che, con 1.976 euro, rappresentano il 9,4% del totale dei consumi. A rendere il fenomeno ancora più allarmante è l’aumento dei prezzi: se tra il 1995 e il 2023, infatti, il prezzo medio dei beni commercializzabili è cresciuto di quasi il 53%, quello delle spese obbligate è aumentato del 120% con la componente energia aumentata che è salita di quasi il 175%. Si tratta, evidentemente, di tendenze, dice l’Ufficio Studi, che “riducono il benessere e dei consumatori e frenano la propensione al consumo con inevitabili effetti depressivi sulle già deboli dinamiche del Pil”.



Non è un caso che dopo due anni eccezionali come il 2021 e il 2022 l’economia italiana sia entrata in una fase di rallentamento, con il prodotto interno lordo praticamente immobile nel secondo trimestre dell’anno in corso.

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