La giunta Regione del Veneto, martedì 30 luglio, ha approvato il nuovo disegno di legge dedicato alla disciplina delle attività di commercio. L’Assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato, presentando il DDL ha espresso le finalità del provvedimento: “Vogliamo – ha detto - rendere più agevole la vita dei nostri commercianti, favorendo soprattutto il commercio al dettaglio nelle piccole realtà oltre a razionalizzare le grandi strutture di vendita. L’obiettivo generale del disegno di legge è il riordino del settore del commercio attraverso una riforma generale che punta a semplificare e diminuire la burocrazia per facilitare lo sviluppo del settore commerciale. Per farlo abbiamo coinvolto il territorio con tutti gli operatori, le associazioni di categoria, gli enti locali, l’ANCI arrivando ad un testo davvero condiviso”.
Allo stato attuale le imprese del commercio in Veneto sono circa 98.000 (fine 2023). I distretti del commercio riconosciuti dalla Regione sono 139 dei quali cui 95 urbani e 44 territoriali, con il coinvolgimento complessivo di 248 Comuni partecipanti, mentre sono 1.516 i luoghi storici del commercio.
Le novità
Le principali novità che la giunta intende introdurre riguardano, in particolare, procedure di semplificazione e riduzione della burocrazia per quanto riguarda il commercio al dettaglio in area privata e all’ingrosso, il commercio su area pubblica, la vendita di stampa, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande e la distribuzione di carburanti.
L’iter prevede che il DDL ora sia sottoposto al vaglio delle Commissioni consiliari prima del passaggio definitivo in aula per l’approvazione.
Il DDL in sostanza aggiorna, riordina e raccoglie in un unico testo, un vero e proprio “Codice del commercio”, la normativa nelle citate materie. Gli articoli sono dati ridotti da 166 a 106.
GRANDI STRUTTURE DI VENDITA. Si introduce “il regime del procedimento unico SUAP (Sportello delle Imprese) per l’apertura delle grandi strutture di vendita”, vale a dire un unico iter per i procedimenti edilizie ambientali di competenza rispettivamente del Comune e della Provincia.
MEDIE STRUTTURE DI VENDITA. Per quanto riguarda le medie strutture (superficie compresa tra i 501 e i 2500 metri quadrati), ogni Comune dovrà localizzarle nel proprio Piano urbanistico. La Giunta regionale sarà incaricata di definire “i criteri per l’individuazione da parte degli enti competenti, nei rispettivi strumenti di programmazione urbanistica e territoriale, delle aree idonee all’insediamento delle medie strutture di vendita, al di fuori dei centri storici”.
Inoltre, ci sarà l’obbligo di studio d’impatto viabilistico a tutte le medie strutture di vendita del settore alimentare. Le medie strutture di vendita saranno soggette, come per le grandi, all’”onere di sostenibilità per il settore commercio”: soldi che saranno destinati ai piccoli negozi e per i distretti del commercio.
COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE. Si semplifica l’iter: basterà la SCIA con l’obbligo di iscrizione al Registro imprese con partita IVA.
EDICOLE. Sono previsti sostegni per quelle esistenti; apertura di nuovi punti vendita quotidiani e stampa con la sola Scia e la possibilità di vendere anche altri prodotti al dettaglio.
DISTRIBUTORI DI CARBURANTI. Sono previsti aiuti anche per i distributori di carburanti che però vendono anche idrogeno e gnl gas liquido naturale.
SAGRE. Viene ridotto a 15 giorni consecutivi il periodo di svolgimento della somministrazione temporanea di alimenti e bevande in occasione di manifestazioni, sagre e fiere.
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