SNAG DIFENDE LA SCELTA DELLE EDICOLE DI SCIOPERARE
Il presidente di Snag Confcommercio Abbiati: "La protesta ha avuto i suoi frutti e ora siamo fiduciosi per il futuro".
Fonte: Confcommercio nazionale
"La scelta di scioperare ha avuto i suoi frutti e ora siamo fiduciosi per il futuro". E' l'opinione del presidente di Snag Confcommercio, Armando Abbiati, dopo l'incontro tenuto il 6 marzo con il sottosegretario all'Editoria, Paolo Peluffo, seguito allo sciopero degli edicolanti del 24, 25 e 26 febbraio scorso. "Lo sciopero è stato un successo dal punto di vista politico. Gli organi di stampa – ha commentato Abbiati - hanno dato un grande risalto. Certo, la chiusura delle edicole è stata a macchia di leopardo: a Roma e Milano ce ne sono state poche, nei piccoli centri invece si è toccato anche il 95%. Hanno poi fatto un buon effetto le tre pagine acquistate sui quotidiani, come Repubblica e Corriere della Sera". Abbiati si è poi detto soddisfatto del confronto con il rappresentante del Governo: "l'incontro con Peluffo è stato ottimo. Abbiamo siglato un memorandum con le indicazioni per il prossimo Governo. L'intesa riguarda anche l'apertura di un tavolo di confronto con la Fieg, la federazione degli editori e una risoluzione Stato-Regioni, per avere regole quanto più uniformi in tutte le Regioni. Ci troviamo a confrontarci con 19 ‘Italie', ognuno fa quello che vuole". Sul tema delle liberalizzazioni, il sottosegretario ha sottolineato la necessità di coniugare tutti gli interessi e garantire l'utilità sociale del nostro servizio. Per questo "serve una pianificazione qualitativa e non quantitativa. Il giornale non è un prodotto commerciale, non decidiamo i prezzi di vendita – ha spiegato Abbiati – o quante testate tenere, è un prodotto atipico. Non dico che il nostro è un servizio pubblico, ma siamo molto vicini. Non possiamo fare sconti e pacchetti promozionali. Dobbiamo però garantire che i giornali arrivino ovunque, anche nei piccoli centri". Unico neo: la mancata unità dei sindacati. "All'inizio eravamo tutti compatti – ha raccontato Abbiati - poi si sono ritirate Confesercenti, Uil e Cisl. Eravamo rimasti noi di Confcommercio e Sinagi-Cgil che poi ha deciso anch'essa di ritirarsi. Noi non abbiamo ceduto, ci siamo assunti le nostre responsabilità e abbiamo fatto una bella figura. Sono contento. Ora non ci resta che attendere il prossimo Governo", ha concluso.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.