Un tavolo urgente con Aim per discutere sulla tariffa per il servizio di pulizia delle piazze in occasione dei mercati cittadini. A chiederlo è la Fiva-Confcommercio provinciale, l’associazione di categoria degli ambulanti, dopo che nei giorni scorsi è arrivata agli operatori la comunicazione di un aumento dei costi del servizio.
Dai 146,66 euro pagati nel 2012 dagli ambulanti, per il posteggio occupato in ogni singolo mercato, si è passati quest’anno a 161,49 euro, un incremento del 10 per cento che va però a sommarsi ad un'altra batosta, quella della Tares.
“Abbiamo già riscontrato – afferma Adriano Girardello, presidente della Fiva-Confcommercio di Vicenza - aumenti sulla Tariffa Rifiuti, per gli ambulanti del settore alimentare, che si aggirano attorno al 30%. E già questo è difficile da sopportare in un momento economico così difficile, anche se siamo ovviamente in linea con tante imprese di altri settori. Evidentemente, però, ciò non basta e Aim ha pensato bene di ritoccare verso l’alto una tariffa che noi giudichiamo già di per sé ingiustificata, come il servizio di pulizia dell’area”.
Va detto, infatti, che solo in comune di Vicenza, rispetto a tutta la provincia, viene chiesto agli operatori dei mercati della città un contributo finalizzato alla pulizia delle piazze dove si tengono i mercati cittadini, sia in centro storico che in periferia. “Nel resto del Vicentino, anche in realtà caratterizzate da mercati con centinaia di operatori – continua il presidente Girardello – gli ambulanti pagano la Tares e poi la Cosap, la tariffa di occupazione del suolo pubblico, che è comprensiva di tutto, anche della pulizia dell’area. Non si capisce perché a Vicenza un imprenditore su aree pubbliche si debba sobbarcare anche questo balzello”.
Fatti i dovuti conti, infatti, un ambulante che a Vicenza opera, ad esempio, su quattro mercati cittadini, si trova a fine anno a pagare ad Aim, per la pulizia dell’area, quasi 650 euro. Una bella batosta a cui si aggiungono, come si è detto, tutte le altre imposte locali. Difficile capire, inoltre, perché il contributo sia indifferenziato rispetto alla collocazione del mercato: chi lavora nei quartieri, infatti, paga tanto quanto chi opera nella centralissima Piazza dei Signori.
“Di incongruenze questa tariffa ne ha davvero molte – rincara il presidente di Fiva-Confcommercio di Vicenza – ed è giunto il momento di rimetterla in discussione. I mercati settimanali sono senza dubbio attività che contribuiscono a rendere più viva la città, dal centro storico ai quartieri, e rappresentano per i vicentini un luogo dove fare la spesa a prezzi convenienti. Perché dunque tartassarli? Anche perché tra Tares, Cosap e indotto creato dalle attività che operano su aree pubbliche – penso ad esempio ai parcheggi in centro storico che si riempiono proprio nei giorni di mercato – i soldi per pulire le piazze senza pesare ulteriormente sulle imprese si trovano di sicuro”.
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