Il Gruppo Auto Moto di Confcommercio Veneto ha illustrato a Mestre i dati dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) relativi alle immatricolazioni degli autoveicoli in Veneto nell’ultimo periodo, dai quali emerge come il settore, dopo 7 anni di segni ‘meno’, sta confermando un’inversione di tendenza, registrando segni positivi in tutte le province del Veneto: le immatricolazioni nel primo trimestre 2015 sono state 31.189 contro le 29.785 dello stesso periodo del 2014.
Il trend positivo registrato nella provincia di Vicenza risulta superiore al dato medio Veneto: nel 1° trimestre 2015 le immatricolazioni di auto in provincia sono state 5.535 contro le 5.142 del 1° trimestre 2014, con un incremento del 7,64%; il dato complessivo veneto registra +4,71%.
Se si guarda solamente al mese di marzo 2015, la conferma che nel Vicentino il settore sta registrando buone performance è ancora più marcata: le immatricolazioni del mese risultano, infatti, 1.976 contro le 1.785 di marzo 2014, con un incremento, quindi, del 10.7%. L’analogo confronto sui dati complessivi del Veneto evidenzia invece un + 9,9%.
“Dopo gli anni di grande sofferenza, iniziati dal 2007 in poi, in cui le vendite di nuove automobili hanno subito un crollo continuo – spiega Bruno Oliviero, presidente dell’Associazione provinciale Concessionari Ufficiali Autoveicoli della Confcommercio di Vicenza, che ha partecipato alla presentazione di Mestre – stiamo constatando che il settore sta lentamente recuperando, anche se siamo ancora lontani dai numeri precedenti alla crisi. I primi segnali positivi si sono avvertiti alla fine del 2014 e questi primi mesi 2015 confermano un trend inequivocabilmente in crescita. Il clima di fiducia nel settore è quindi migliore rispetto al passato, anche se le più attente previsioni stimano un ritorno ai livelli pre-crisi non prima del 2018”.
Tra i motivi che spingono al rialzo le vendite di automobili nuove, sicuramente vi è l’esigenza di sostituire veicoli ormai obsoleti: il parco circolante in Italia, così come per il Veneto, non è mai stato così vecchio, la metà delle autovetture ha infatti più di 8 anni di vita, il parco aziendale ha allungato la propria vita media da 3-4 anni a 6-7 anni, e tutto ciò si ripercuote negativamente sulla qualità dei mezzi in circolazione, che risultano meno sicuri e più inquinanti. Non ha invece registrato il successo sperato, l’incentivo alla rottamazione delle vecchie auto stanziato dalla Regione Veneto: “L’iniziativa è sicuramente apprezzabile, ma forse per aver maggior successo necessita di una migliore formulazione – spiega il presidente Bruno Oliviero – come ad esempio la concessione del contributo senza alcuna limitazione di modelli o l’attribuzione dell’agevolazione al cliente in contemporanea all’acquisto della nuova auto, senza quindi dover aspettare l’accoglimento della domanda di contributo da parte della Regione. Resta il fatto che il provvedimento va visto come un importante segnale di attenzione verso il nostro settore”.
Guardando invece alla composizione del mercato dell’automobile a Vicenza e provincia, Oliviero dice che mentre in passato la quota dei privati era dell’80%, oggi questa è del 66%, comunque in continua lenta crescita, mentre la fetta rimanente è costituita dalle imprese e dalle società di noleggio. Quest’ultime rappresentano un fenomeno che in Italia si sta confermando in forte crescita (+37% nei tre mesi, secondo i dati UNRAE), per due elementi contingenti ben precisi: nel noleggio a breve termine il forte “inflottamento” per le esigenze legate all’Expo di Milano, mentre nel noleggio a lungo termine i rinnovi dei contratti rinviati negli anni precedenti, passati dai classici 24 mesi agli attuali 48 mesi, che hanno consentito di ridurre i canoni pagati dalle imprese. Ma lo stesso trend non si registra nel Veneto, poiché i dati sono viziati dalla mancata immatricolazione nelle province venete delle auto acquistate per il noleggio dalle società che hanno preferito immatricolare le vetture nelle vicine province autonome di Trento e Bolzano, dove hanno altre sedi e dove la tassa provinciale di immatricolazione delle auto è rimasta invariata nella misura fissa di 180 euro. Nel Veneto, come nel resto d’Italia, da qualche anno, si è invece stabilito che la tassa sia pagata in misura variabile, proporzionale ai kW delle auto, e ciò ha comportato forti aumenti dell’esborso per la registrazione. Per una vettura media si pagano circa 400 euro, un costo che molte società di noleggio hanno preferito legalmente “aggirare”.
“Gli anni di grande sofferenza del mercato dell’auto hanno lasciato sul campo diverse aziende dedite alla vendita di autoveicoli – spiega il presidente Oliviero -. L’aumento dell’Iva dal 19 al 22% ha ulteriormente peggiorato la situazione, ma ora le cose stanno lentamente migliorando. Per cogliere le opportunità è indispensabile però che ci siano le condizioni economiche che stimolino le famiglie a rinnovare la propria auto e, per le imprese, una diversa modulazione del trattamento fiscale dell’auto aziendale, aumentandone la deducibilità che oggi è al 20%, mentre in Europa è mediamente del 40% e in alcuni Paesi addirittura del 100%”.
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