Un mercato che in volumi scende del 3,7% l'anno negli ultimi tre anni, un contrabbando e contraffazione pari a circa il 6% del mercato legale, con un apparato normativo complesso. Questa la fotografia del settore del tabacco descritta nel primo Rapporto sulla distribuzione del tabacco in Italia, un sistema distributivo che impiega circa 142.000 addetti e consente allo Stato di riscuotere circa 14 miliardi all'anno d'imposte, pari al 7% del totale delle imposte indirette. Realizzato da Federazione italiana tabaccai e da Logista Italia, lo studio evidenzia come a fronte del calo del mercato, l'intero sistema distributivo si è costantemente impegnato nella ricerca di nuove opportunità per il mantenimento della sostenibilità della rete, innovando e diversificando i propri servizi. Ciò nonostante, come evidenziato dal Rapporto, le impegnative sfide che attendono il settore richiedono una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni, per cui "appare sempre più urgente un concreto sostegno istituzionale alla rete distributiva, con interventi graduali, coerenti ed efficaci, in particolare una politica di forte contrasto al contrabbando".
Necessario anche "un deciso impegno delle istituzioni affinché non vengano adottate norme di stampo proibizionistico, quali il plain packaging, di nessuna efficacia preventiva e dissuasiva, e che finirebbero per aiutare solo la criminalità che, per definizione, non conosce e rispetta regola alcuna". Nello studio si evidenzia altresì la strategia della diversificazione che ruota attorno al prodotto tabacco: in particolare la Fit ha da tempo avviato un processo che ha consolidato il ruolo centrale delle tabaccherie come prezioso elemento "paraistituzionale" e sociale, rendendo più saldi i legami con la Pubblica Amministrazione e con il cittadino, grazie ai servizi per la collettività.
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