mercoledì 20 giugno 2018
La grande partecipazione all’incontro sull’obbligo della fatturazione elettronica, che si è svolto lunedì sera al Centro Formazione Esac, testimonia la preoccupazione dei gestori di impianti di carburanti della Figisc-Confcommercio della provincia di Vicenza riguardo al nuovo adempimento. L’imminente scadenza del 1 luglio, prescritta dalla legge in tema abolizione della carta carburanti, si scontra infatti con gli evidenti ritardi tecnici sulle modalità che avrebbero dovuto agevolare l’adempimento. Non solo: i gestori lamentano il fatto che la categoria, già gravata da problemi strutturali della rete che richiedono da tempo una soluzione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, si è trovata ad essere “prescelta” per “sperimentare” in anticipo su tutte le altre, l’entrata in vigore di una serie di obblighi sull’e-fattura.
Alla luce di ciò, la Figisc nazionale e gli altri sindacati dei benzinai, hanno chiesto al Governo di rinviare l’entrata in vigore delle norme in questione al primo gennaio 2019 e hanno proclamato lo stato di agitazione e lo sciopero generale di 24 ore di tutti gli impianti di rifornimento carburanti, sia di rete ordinaria che di rete autostradale, per il prossimo 26 giugno, sciopero a cui aderiscono anche i benzinai vicentini.
“Ci sono evidenti questioni, soprattutto di natura tecnica, che rendono improbabile l’applicazione senza problemi della normativa - ha esordito all’incontro Eugenio Volpato, presidente della Figisc di Vicenza –. Oltretutto, questo è l’ennesimo costo che grava sulle spalle degli operatori, sia in termini di oneri burocratici, sia di tempo sottratto all’attività imprenditoriale di distribuzione di carburanti, e che va a ridurre l’esiguo margine che ormai caratterizza il lavoro del gestore. Per questo appaiono ragionevolmente necessari, non solo il provvedimento di proroga della scadenza da parte del Governo, ma anche alcuni interventi normativi di correzione, così come ha chiesto la nostra Federazione nazionale”.
Durante la serata, alla quale hanno partecipato Massimo Chiovati, segretario della Figisc di Vicenza e Paolo Maran, responsabile dei servizi Fiscali di Confcommercio Vicenza, sono emerse altre criticità. “L’entrata in vigore della fatturazione elettronica arriva infatti in periodo, come per tutti i contribuenti, già carico di scadenze fiscali - ha evidenziato il presidente Volpato –. Ciò aggrava una situazione già difficile per molti impianti, con il rischio di rinuncia di alcuni operatori a gestire i distributori che hanno margini risicati, spazzando via, così, professionalità presenti nel nostro settore e quella diffusione sul territorio che garantisce gli automobilisti un prezioso servizio di rifornimento”.
Ribadito dunque il sostegno degli operatori alle richieste di proroga dell’e-fattura e di ulteriori semplificazioni presentate dalla Federazione nazionale, nonché l’adesione alla giornata di mobilitazione della categoria programmata per martedì 26 giugno prossimo, sempreché nel frattempo non intervengano novità. Secondo alcune indiscrezioni la proroga potrebbe essere contenuta nel decreto fiscale che il Governo Conte si appresta ad approvare proprio nei giorni che precedono il debutto dell’obbligo.
FATTURAZIONE ELETTRONICA I GESTORI CHIEDONO UN INCONTRO IMMEDIATO E PROVVEDIMENTI D’URGENZA
Nel frattempo il pressing delle federazioni nazionali dei gestori si fa sempre più forte sul Governo. In un comunicato congiunto, le principali organizzazioni di categoria denunciano che “ancora in questo momento, ad appena 240 ore dall’entrata in vigore dei nuovi obblighi di legge relativi alla fatturazione elettronica per la distribuzione carburanti, risultano indisponibili gli strumenti tecnologici previsti dalla normativa (app, software per PC) che l’Amministrazione avrebbe dovuto mettere a disposizione, allo scopo di rendere tecnicamente possibile l’emissione della fattura elettronica ai milioni di soggetti aventi potenzialmente diritto, per una categoria costituita da 21.000 microimprese che operano letteralmente sulla strada, per lo più senza attrezzature informatiche, né luoghi idonei dove accoglierle”. E’ quanto contenuto in un telefax urgente congiunto recapitato il 20 giugno ai Ministri Di Maio e Tria ed ai Sottosegretari Giorgetti e Garavaglia. “In tali condizioni oggettive -prosegue la comunicazione sindacale- l’impatto del 1° luglio non potrà che essere devastante non solo per la categoria, ma anche per i milioni titolari di partita IVA, nonché, con ogni probabilità, per l’intero “sistema” e per l’Amministrazione stessa. Gli unici a beneficiare di una tale situazione sono, allo stato, un certo numero di soggetti privati che, grazie alla confusione ed alla fibrillazione generata, riescono ad ottenere esosi corrispettivi economici dai gestori a fronte di beni e servizi che l’Amministrazione si era impegnata a fornire loro in via semplificata e gratuita”. Per questo le organizzazioni di categoria, confermando lo sciopero nazionale già proclamato per il giorno martedì 26 giugno prossimo, “tornano a chiedere l’immediata convocazione di una tavolo di confronto governativo, allo scopo di definire i termini del necessario provvedimento normativo d’urgenza e l’altrettanto urgente messaggio chiarificatore, certo ed univoco, volto a rasserenare gestori ed utenti”.
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