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AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO: IL CARO CARBURANTI È UN SALASSO

Paolo Dainese, presidente provinciale FNAARC- Confcommercio: “Chiediamo al Governo di metterci nelle condizioni di poter lavorare”. La Federazione nazionale ha proposto il taglio drastico delle accise

mercoledì 16 marzo 2022
AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO: IL CARO CARBURANTI È UN SALASSO AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO: IL CARO CARBURANTI È UN SALASSO

Gli agenti e rappresentanti di commercio sono tra le professioni che più risentono dell’aumento vertiginoso dei prezzi dei carburanti (+ 40% nell’ultimo mese). Ed è anche la categoria che ha pagato un prezzo enorme al Covid, risentendo direttamente della mancanza di ordini dovuti alla chiusura repentina di negozi, pubblici esercizi e altre imprese. Durante le restrizioni alle attività, per mesi molti agenti sono rimasti senza reddito, poiché molte aziende preponenti, in assenza di ordinativi e senza sicurezze sulle riaperture, hanno semplicemente sospeso i pagamenti. Il mondo dell’intermediazione commerciale vive, infatti, di provvigioni, e se non si vende, non si guadagna. La categoria è, quindi, prontamente ripartita appena c’è stato l’allentamento delle restrizioni anti-pandemia e le attività hanno riaperto i battenti.

“Ma siamo molto distanti dai livelli pre-pandemia del 2019 e la situazione ad oggi è tutt’altro che rosea – dichiara Paolo Dainese, presidente dell’associazione provinciale agenti e rappresentanti di commercio FNAARC-Confcommercio, che a Vicenza e provincia conta oltre 1.000 iscritti -. Le schiarite sono offuscate dall’aumento vertiginoso dei costi da sostenere per poter lavorare, in primis dei carburanti, e dal calo della domanda di beni, in vari settori: pensiamo ad esempio a tutto quanto ruota attorno al comparto del turismo e dell’accoglienza, o al settore dell’abbigliamento. L’eco della guerra, poi, si fa sentire, sia con la carenza di disponibilità di alcune merci, sia con la crescita dei costi delle materie prime ed energetici. Inoltre, per chi come noi agenti di commercio – sottolinea Dainese - utilizza l’auto come strumento di lavoro, percorrendo in media oltre 60.000 Km all’anno, l’attuale aumento del carburante rappresenta un vero e proprio salasso, che molti colleghi ancora provati da due anni di pandemia non riescono più a sostenere”.

Prima di arrivare a mettere a rischio l’attività di oltre 220.000 agenti di commercio presenti sul territorio nazionale, la FNAARC-Confcommercio ha chiesto urgentemente al Governo di intervenire con misure atte diminuire i costi di benzina e gasolio: una soluzione suggerita è quella di agire drasticamente sulle accise che incidono pesantemente sul prezzo finale del rifornimento di carburante. Altra richiesta urgente è di attualizzare i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’automobile, perché il tetto in vigore non consente all’agente di investire adeguatamente in veicoli a minor impatto ambientale, come richiesto dal piano di transizione energetica prevista dal Paese.

“Gli agenti di commercio sono pronti come sempre a fare la loro parte per sostenere l’economia delle imprese e del Paese – aggiunge il presidente Dainese –, ma chiedono solo di non essere lasciati soli. In questo, ricordiamoci l’importanza, anche per la società in generale, di salvaguardare le forme reali di scambio, come l’intermediazione, che contribuisce a fare emergere sui mercati l’eccellenza delle imprese locali. In questo, l’agente di commercio è il tramite ideale, poiché mette in contatto persone e esperienze, trasmettendo il valore del prodotto, cosa che diventa difficile tramite una fredda videata sul web. Noi agenti – sottolinea Dainese - siamo il contatto “fisico” tra l’offerta e la domanda e questo ci dà modo di comprendere, spesso prima e meglio di un algoritmo, se un determinato prodotto avrà successo, così come intrepretare con anticipo i segnali che arrivano dal mercato. In questo momento, pur consapevoli delle difficoltà e delle priorità – conclude Dainese - chiediamo al Governo di metterci nelle condizioni di poter fare il nostro lavoro, con la volontà di essere parte attiva della ripresa e degli ambiziosi propositi di innovazione e sostenibilità dettati dal PNRR”.

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