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CONTINUA IL SEGNO MENO PER LE IMMATRICOLAZIONI, MA C’È VOGLIA DI CAMBIARE AUTO

Per Bruno Oliviero, presidente della categoria Concessionari Auto di Confcommercio Vicenza, le difficoltà del settore stanno tutte nella carenza della componentistica, che ritarda le consegne dei veicoli

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lunedì 11 ottobre 2021
CONTINUA IL SEGNO MENO PER LE IMMATRICOLAZIONI DI AUTO, MA C’È VOGLIA DI CAMBIARE AUTO CONTINUA IL SEGNO MENO PER LE IMMATRICOLAZIONI DI AUTO, MA C’È VOGLIA DI CAMBIARE AUTO

Il dato sulle auto nuove registrate in provincia di Vicenza continua ad essere basso rispetto all’andamento pre-Covid. Secondo le ultime rilevazioni pubblicate dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, nel periodo gennaio-settembre 2021, nella nostra provincia sono stati immatricolati 17.982 veicoli, contro i 15.662 dell’anno precedente e i 24.056 del 2019. Quindi, si parla di +14,81% rispetto all’anno scorso, ma il dato 2020 è fortemente condizionato dal lockdown. Invece, nel più significativo raffronto con il 2019, il mercato continua a segnare il segno meno: si calcola un -25,25% di registrazioni di nuove auto tra gennaio-settembre 2021, pari a 6.074 veicoli in meno rispetto allo stesso periodo di due anni fa.

“In valori assoluti il settore è in crisi, poiché le mancate consegne hanno il loro peso sui bilanci – spiega Bruno Oliviero, presidente della categoria Concessionari Auto di Confcommercio Vicenza -. In realtà nelle concessionarie d’auto della provincia gli ordini non mancano e i clienti dimostrano una buona propensione all’acquisto, soprattutto verso veicoli più green. Il problema sta nella carenza di veicoli da consegnare ai clienti, per colpa sostanzialmente di due fattori: da una parte la penuria, a livello mondiale dei microchip dall’altra quella di materie prime, tanto che alcune case produttrici hanno i piazzali pieni di auto incomplete e hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione. In questa situazione, l’attesa tra l’ordine del cliente e la consegna dell’auto si aggira mediamente intorno ai 6-8 mesi, con punte di un anno per alcuni modelli. Del resto, all’aumento della domanda di microchip, conseguente alla forte richiesta di pc, smartphone, ecc., per comunicare on line durante la pandemia, ha determinato una carenza della componentistica che, secondo le nostre previsioni, continuerà almeno fino a fine primavera del 2022”.

Guardando l’aspetto positivo, si può dire che con la ripartenza dell’economia post riaperture, il consumatore guarda al mercato dell’auto con più volontà rispetto al passato di sostituire la propria auto con una nuova a bassi consumi e a basse emissioni o addirittura elettrica. Una tendenza che fa bene all’ambiente e va a svecchiare il parco veicoli italiano, notoriamente datato e inquinante. “In questo senso hanno avuto un ottimo successo gli ecobonus per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in – spiega Oliviero – tanto che i fondi disponibili sono stati esauriti prima del previsto. Sicuramente per il cliente erano un bel vantaggio in quanto, sommando il bonus statale agli incentivi della casa madre, il risparmio sul prezzo d’acquisto dell’auto poteva arrivare agli 8mila euro. Gli incentivi si sono rivelati quindi molto efficaci per vendere questi veicoli, altrimenti ancora poco appetibili in termini di prezzo rispetto alle auto tradizionali. L’auspicio – conclude il presidente dei concessionari d’auto della provincia – è che davvero si dia corso nel nostro Paese a efficaci politiche di transizione ecologica attraverso lo stanziamento di adeguate coperture finanziare anche per il nostro settore; fondi che andrebbero in primo luogo a favorire il consumatore nell’acquisto di veicoli meno inquinanti, a realizzare infrastrutture ecocompatibili e anche a togliere la discontinuità degli incentivi, consentendo alle aziende del settore una programmazione di medio-lungo periodo più stabile, e al mercato di ripartire con più continuità”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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