giovedì 03 agosto 2023
Crescono del 30% in Veneto le immatricolazioni di autovetture e fuoristrada ibridi ed elettrici. È quanto emerge dall’analisi dei dati trasmessi da UNRAE, Associazione delle Case Automobilistiche estere che operano in Italia nella distribuzione e commercializzazione di autovetture e veicoli commerciali e industriali: confrontando il primo semestre 2023 con lo stesso periodo dell’anno scorso, emerge come in Veneto le immatricolazioni di auto ibride (HEV, Hybrid Electric Vehicle) registrano un +32,4% e una crescita del parco vetture da 16.127 a 21.534 veicoli. Crescono anche le auto elettriche (o BEV, dall’inglese Battery Electric Vehicle), ma qui siamo di fronte ancora a numeri piuttosto limitati: nel primo semestre del 2023 le vendite sono passate da 1.986 a 2.677 vetture (+34,8%). Più staccate, ma comunque contraddistinte dal segno più, le immatricolazioni di auto con tecnologia plug-in hybrid (PHEV, +4,8%), caratterizzate dall’interazione tra due motori, uno elettrico e uno endotermico.
A livello provinciale, per quanto riguarda Vicenza le vendite di ibride sono state, tra gennaio e giugno 2023 di 4.774 vetture (+ 50,5% rispetto allo stesso periodo del 2022), passano da 398 a 524 vetture le vendite di veicoli elettrici (+31,7%), mentre le immatricolazioni di plug-in hybrid sono state 440 (+12% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).
“Sono dati positivi – sottolinea Giorgio Sina, presidente regionale del gruppo Automotive di Confcommercio Veneto – ma attenzione che vanno contestualizzati”. Le immatricolazioni e le vendite di auto elettriche “rappresentano ancora una quota ridotta del totale, pari al 4% - sottolinea Sina - . Una percentuale che invece, in altri paesi europei, raggiunge cifre record, come nel caso della Norvegia con il 79,3% di nuove auto elettriche immatricolate nel 2022”. Cosa fare dunque per invertire la tendenza e aumentare le vetture green a disposizione? Continua Sina: “Se, da una parte, ogni innovazione deve scontrarsi con una certa dose di resistenza al cambiamento, dall’altra è necessario attuare delle strategie concrete a partire dall’aumento del numero delle colonnine di ricarica elettriche, ancora insufficiente sul territorio italiano. Parlo soprattutto delle cosiddette fast charge, che consentono una ricarica rapida fino a 300-400 KW di potenza: il problema sorge, infatti, sulle lunghe distanze e per tutti coloro che utilizzano quotidianamente la macchina per lunghi tragitti”.
La seconda questione riguarda il prezzo delle auto a zero emissioni: “Gli incentivi messi a disposizione in questi anni dal Governo non sono sufficienti ad agevolare l’acquisto delle auto elettriche, anche se si presenta un usato da rottamare immatricolato più di dieci anni fa. Per aumentare le vendite gli incentivi dovrebbero dunque comprendere tutto il parco auto elettrico e non, come accade adesso, limitarsi alle vetture che costano 35.000 euro + IVA", sottolinea Sina che prosegue: “Terzo e ultimo puntoha a che vedere con l’investimento tecnologico e il miglioramento delle prestazioni sulle quali le case automobilistiche stanno già lavorando e che porterà le auto elettriche, ibride e ibride plug-in ad aumentare il proprio livello di autonomia. Il cambiamento è in atto e la transizione ecologica passa anche dall’acquisto di un mezzo a minori emissioni. Una soluzione intermedia per chi non se la sente di completare il passaggio all’elettrico è rappresentata dalle auto ibride, che negli ultimi anni hanno registrato aumenti pari anche al 35,40%. Elettriche e ibride a doppia alimentazione rappresentano il futuro ma è necessario sia uno sforzo in più da parte del Governo e un cambio di mentalità da parte del consumatore”, conclude Sina.
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