Con il decreto legge PNRR, approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 febbraio 2024e in vigore dal 2 marzo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il governo ha "varato" il piano Transizione 5.0. Il Piano prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane. Alle aziende verrà concesso un credito d'imposta automatico, senza alcuna valutazione preliminare, senza discriminazioni legate alle dimensioni dell'impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione. Saranno agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali, purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici dell'unità produttiva pari almeno al 3% (o al 5% se calcolata sul processo interessato dall'investimento). Inoltre, saranno ammessi anche investimenti in nuovi beni strumentali necessari all'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all'acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Le modalità di fruizione prevedono la compensazione del credito spettante presentando il modello F24 in un'unica rata. L'eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 sarà compensabile in 5 rate annuali di pari importo.
Confcommercio Professioni: "Tenere conto anche dei professionisti”
Commentando le misure del Piano Transizione 5.0, la presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni, ha sottolineato che "la piena equiparazione tra professionisti e imprese ai fini dell’accesso agli incentivi ed ogni altra misura di sostegno è fondamentale per fare dei Professionisti i protagonisti della crescita del Paese. Peraltro è stata da poco approvata nella legge 27 ottobre 2023, n. 160, sulla revisione del sistema di incentivi alle imprese, una norma che introduce il principio secondo il quale la qualificazione di professionista non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti". "Ci siamo chiesti - ha detto Fioroni - se questo principio sarà poi attuato. Questo perché fino ad ora i professionisti sono stati esclusi da molti piani di incentivazione come, ad esempio, la transizione e l’innovazione digitale o il credito d’imposta per la formazione 4.0. L’ennesima conferma ai nostri dubbi con il Decreto Legge 19 2024 che contiene disposizioni per l’attuazione del PNRR, ora all’esame della Camera dei Deputati, e che prevede un credito di imposta per la transizione ecologica 5.0 delle imprese riconosciuto su investimenti che già facevano parte del Piano impresa 4.0. Anche in questo caso rimangono fuori i professionisti. Ancora c'è possibilità di rimediare all’errore in Parlamento e ci auguriamo venga fatto. In particolare estendendo alle Professioni la misura".
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.