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IL TAR DEL LAZIO ANNULLA IL DECRETO SUL CARTELLO DEL PREZZO MEDIO CARBURANTI: COSA SUCCEDE ORA

Successo dell’azione sindacale di Figisc-Confcommercio: annullato il “Decreto Trasparenza” che introduceva il cartello del “prezzo medio regionale”. Le prime indicazioni per la categoria

martedì 14 novembre 2023
IL TAR DEL LAZIO ANNULLA IL DECRETO SUL CARTELLO DEL PREZZO MEDIO CARBURANTI: COSA SUCCEDE ORA IL TAR DEL LAZIO ANNULLA IL DECRETO SUL CARTELLO DEL PREZZO MEDIO CARBURANTI: COSA SUCCEDE ORA

L’azione sindacale di Figisc Confcommercio ottiene un importante risultato: venerdì scorso si è appreso che il TAR del Lazio ha accolto in pieno le istanze presentate dalla Federazione e ha annullato il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del 31.03.2023, sulla “trasparenza” dei prezzi dei carburanti. La norma, lo ricordiamo, è quella che obbliga, tra l'altro, i Gestori ad esporre i cartelli contenenti il “prezzo medio” regionale (per la viabilità ordinaria) e nazionale (per la viabilità autostradale), pena pesantissime sanzioni.
Contro il provvedimento, come già comunicato, Figisc, con un’importante  azione sindacale a tutela della categoria, aveva provveduto a depositare al TAR del Lazio il ricorso, chiedendo anche una sospensiva d’urgenza per evitare che i Gestori fossero sottoposti a questi iniqui, vessatori ed onerosi nuovi obblighi. Ora l’epilogo, con la sentenza del Tar che dà ragione alle rappresentanze dei gestori di impianti di carburanti e annulla il decreto.


Quali le conseguenze della sentenza
Ed ora quali sono le conseguenze? Figisc Confcommercio precisa che il Tar Lazio ha annullato il Decreto Ministeriale, ma ovviamente non la Legge che ha istituito il Cartello del Prezzo Medio. Pertanto, il gestore deve mantenere il cartello (che in realtà è stato installato dal titolare dell'impianto e pertanto non potrebbe essere rimosso a libera scelta del gestore) ma tale cartello deve essere privo di qualsiasi cifra, quindi, vuoto.

Il Decreto annullato, difatti, prevedeva un aggiornamento quotidiano e la decorrenza di tale obbligo dal 1 agosto 2023; obblighi che, per effetto della sentenza, sono attualmente decaduti in fatto e in diritto, così come sono decadute le relative sanzioni legate al mancato aggiornamento.


Il commento di Figisc-Confcommercio
"C’è grandissima soddisfazione nel salutare la pronuncia del TAR del Lazio che accoglie il ricorso e dichiara illegittimo il Decreto del Ministro Urso sui cosiddetti cartelli dei prezzi medi dei carburanti". È il commento affidato ad un comunicato di Figisc Confcommercio. "Si tratta - scrive la nota - di una vittoria dei “benzinai” di tutta Italia, a lungo e a più riprese calunniati e presentati alla pubblica opinione come responsabili di speculazioni e “furbizie” sui prezzi dei carburanti del tutto infondate. Ed è un successo per le loro Associazioni che hanno inteso raccogliere la sentitissima e profonda richiesta proveniente dalla Categoria di avere restituita dignità e onorabilità, opponendosi pure ad un metodo di confronto di mera facciata, sbrigativo e persino prevaricante.
Figisc ricorda ancora che quando i prezzi salivano ad agosto e settembre per effetto delle dinamiche Platt’s, il cartello non ne ha evitato l’aumento, perché nulla questo cartello può sul mercato internazionale dei raffinati; né, peraltro, il cartello ha compresso il margine industriale
Per Figisc quando ad ottobre e nella prima fase di novembre, i prezzi diminuivano, la ragione non è stata certo il cartello, ma le dinamiche Platt’s che hanno marcato un ritracciamento.
Gli effetti reali del cartello sono stati per Figisc questi: non incide sulle dinamiche dei prodotti raffinati e non incide sulla marginalità del sistema distributivo (né, va detto, lo potrebbe in nessuno dei due casi), e non “impone” alcun prezzo.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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