Il primo mese dell’anno in corso non ha invertito la rotta del settore dell’auto, confermando la tendenza alla diminuzione delle immatricolazioni registrata in tutti i sei precedenti mesi. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, a gennaio, in Italia, le immatricolazioni di veicoli sono state 107.814 contro 134.198 dello stesso mese dell’anno precedente, una diminuzione quindi del 19,7%. Nella provincia di Vicenza, il calo è ancora più netto, -32,7%, mentre il dato medio del Veneto registra una diminuzione del -21,13%.
“Sono dati che confermano le difficoltà in atto in tutto il comparto delle automotive – spiega Vittorino Bisson, recentemente eletto alla guida dell’Associazione provinciale Concessionari ufficiali autoveicoli di Confcommercio Vicenza-, ma che devono essere letti alla luce dell’attuale complessità del mercato. Oltre alle difficoltà ormai note a tutti, che hanno frenato da qualche tempo la produzione dei veicoli, come la carenza di componenti, in particolare i microchip, si sono sommate quelle conseguenti all’aumento dei costi delle materie prime, del caro energia e del risveglio dell’inflazione. In questo contesto, i tempi di attesa per la consegna dell’auto si attestano intorno ai 4-5 mesi dall’ordine, quindi il calo delle immatricolazioni si spiega, in parte, anche dai ritardi sulle consegne delle auto già vendute”.
Nonostante la situazione in atto, il presidente dei concessionari ufficiali d’auto di Confcommercio di Vicenza ci tiene a sottolineare un aspetto positivo: “L’interesse della clientela verso l’acquisto di modelli di veicoli meno inquinanti – dice Bisson- rimane comunque rilevante, il che significa che c’è una buona sensibilità verso comportamenti più green e sostenibili. Nell’ultimo anno e mezzo le immatricolazioni di veicoli full-elettric, plug-in hybrid e hybrid sono infatti aumentate del 274%, con una buona accelerazione soprattutto durate tutto il periodo in cui si potevano scalare dal prezzo i bonus governativi. Ora è chiaro che anche questo segmento è in frenata. Ma se si vuole davvero sostenere la transizione ecologica del nostro Paese, puntando alla sostituzione del parco circolante più vecchio con veicoli green – sottolinea Bisson - crediamo non si possa prescindere da un nuovo piano incentivi. A nostro avviso, serve una strategia almeno triennale, che preveda ecobonus per i privati e per le imprese che acquistano veicoli a basse emissioni e un forte potenziamento delle infrastrutture, pubbliche e private, di ricarica elettrica. Si tratterebbe di un intervento complessivo che darebbe fiato alle vendite di nuovi veicoli, quindi un concreto sostegno al nostro settore, ma che si tradurrebbe soprattutto in un’azione tangibile e coordinata per centrare l’obiettivo di portare il Paese verso il nuovo modello di mobilità”.
Nel frattempo sempre più concessionarie intensificano i servizi post vendita rivolti ai clienti. “Diciamo – spiega Vittorino Bisson – che l’auto è monitorata costantemente sia attraverso app dedicate, sia dal venditore, che mette a disposizione manutenzioni sempre più personalizzate, sia in base al tipo di auto che alle modalità del suo utilizzo, al fine di garantire i massimi standard di sicurezza. Ora siamo più noi concessionari che chiamiamo l’automobilista per avvisarlo di recarsi in concessionaria per un controllo di routine o perché rileviamo dai monitoraggi una qualche anomalia del veicolo; solo qualche anno fa era il contrario”.
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