lunedì 13 gennaio 2014
Barlumi di speranza per il commercio: a sorpresa l'andamento dei saldi invernali indica un primo, inaspettato segno positivo: +3% delle vendite rispetto allo spesso periodo del 2013. A rivelarlo è Federazione Moda Italia-Confcommercio, sulla base di un monitoraggio tra gli associati. ''Non mi pare vero di commentare finalmente una buona notizia - ha detto il presidente Renato Borghi - da qualche anno, il dettaglio moda, tra i settori più penalizzati, non vedeva il segno più davanti, neppure con i saldi''. Cresce anche lo scontrino medio passando da 102 euro rilevato l'anno scorso a 113 euro di quest'anno. Il monitoraggio si basa su un numero significativo di aziende del settore abbigliamento, intimo, calzature, pelletterie, accessori, articoli tessili per la casa e articoli sportivi distribuite in tutta Italia. L'indagine tiene conto dei migliori risultati dei Comuni turistici, centri urbani e delle vie commerciali cosi' come delle meno confortanti performance dei comuni più piccoli e delle periferie. Dati che indicano appunto un incremento dei volumi di vendita di quasi il 3% (dato medio 2,71%) rispetto allo stesso periodo del 2013. Sul piano delle tendenze comportamentali, si registra ''un ritorno degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre piu' orientata al prodotto di qualita' a un prezzo più accessibile''. Il 48,6% delle aziende riscontra un incremento degli incassi a fronte di un 32,3% che ha avuto un peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2013. Il 19,1% ha poi riscontrato una stabilità di vendite. Il 67,7% ha registrato, quindi, nel primo weekend lungo di saldi un incremento o stabilità. Anche se ''è troppo presto per tirare le somme - prosegue il presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio - l'esito positivo dei numerosi questionari che stiamo raccogliendo in questi primi giorni di vendite, ci fa sperare in una tanto auspicata inversione di tendenza. Inversione che trova, tra l'altro conferma nell'incremento ad inizio gennaio di 7 punti percentuali del sentiment, cioè della fiducia degli italiani, rispetto a quanto rilevato a dicembre 2013''.
I saldi in Veneto
Meno positiva la situazione in Veneto, anche se i risultati restano comunque superiori alle aspettative. Il bilancio tracciato da Confcommercio Veneto sulla prima settimana, infatti, rivela che è andata meglio di quanto temuto. Il secondo weekend ha retto bene in tutta la regione , anche se rispetto al 2013 c’è una leggera flessione. Se si considerano il clima caldo con pioggia all’apertura dei saldi, il potere d’acquisto che è quello di 27 anni fa, il sentiment negativo delle famiglie, le tasse che mediamente sono salite al 44,3 %, la disoccupazione al 12,7% (sui giovani al 41,5%) , si può dire che non sta andando male e che i saldi in Veneto potrebbero concludersi con qualche punto percentuale in più rispetto all’anno scorso, pur restando di segno negativo, ma leggermente sottotono rispetto alla media nazionale.
“ In Veneto siamo un po’ sotto rispetto al nazionale, ma ovunque c’è tanta voglia di ripartire, speriamo che la discesa sia finita – dichiara Gabriel - I sondaggi fatti tra i commercianti delle provincie del Veneto si possono, al momento, leggere in positivo, soprattutto nelle città turistiche. Bene anche i negozi di grande immagine con prodotti a basso prezzo, che hanno realizzato risultati fino al +10%. Ma non basta per dire che va tutto bene, sono andate meno bene infatti le vendite nelle periferie delle grandi città d’arte e nei piccoli comuni, con perdite anche del 20%”.
Secondo l’indagine di Confcommercio Veneto, i prodotti moda stanno uscendo dai negozi con il seguente ordine: borse, accessori donna, maglieria, jeans; felpe; giacconi (che, data la temperatura calda, hanno finora venduto meno).
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