mercoledì 17 giugno 2015
“Quello della contraffazione è un danno enorme alle nostre imprese del dettaglio di abbigliamento, pelletterie e calzature. Una piaga sulla quale non dobbiamo mai abbassare la guardia, perché va ad erodere quote di fatturato alle aziende oneste e ad alimentare un mercato parallelo fatto anche di criminalità organizzata e lavoratori fuori da qualsiasi sistema di tutela e garanzia”. Così Matteo Garzaro, presidente di Federmoda-Confcommercio della provincia di Vicenza, interviene sulla recente notizia secondo la quale la Procura di Vicenza sarebbe pronta a chiedere il giudizio per 64 indagati, individuati dopo un maxi sequestro di abiti, borse, portafogli, scarpe contraffatti avvenuto tra il 2012 e il 2013.
Va detto che secondo gli ultimi dati elaborati da Federmoda nazionale, in Veneto, il valore stimato della merce sequestrata tra il 2008-2013 è stato pari a 233 milioni di euro (quasi il 7% del valore complessivo in Italia). Nello stesso periodo, a Vicenza, su 186 sequestri complessivi di merce contraffatta, 131 (il 70,4%) hanno riguardato il settore moda, con 281.482 pezzi sequestrati per un valore stimato di 3.514.710 euro. “Ma in termini di mancata vendita per le imprese che trattano i marchi originali, ovviamente, il danno è ben superiore del valore della merce sequestrata – precisa il presidente Garzaro -. Senza considerare i riflessi negativi che si hanno sull’intera filiera e sull’immagine del settore”. In questo senso, dunque, il presidente di Federmoda Confcommercio Vicenza sottolinea “il grande lavoro svolto in questi anni dalle Forze dell’Ordine e in particolare dalla Guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione. Serve, infatti, mantenere al massimo livello l’attenzione a questo problema, perché solo attraverso una forte azione di repressione si riescono a dare quei segnali di serietà, di ordine e di giustizia di cui imprenditori e consumatori hanno bisogno”.
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