Sabato 4 luglio inizia la stagione dei saldi estivi, che si concluderà il 31 agosto. Le attese, per i consumatori e per i commercianti del settore tessile-abbigliamento, sono per una partenza sprint, considerato che l’estate entra nel vivo proprio in questi giorni. “Chiamarle vendite di fine stagione è un controsenso– spiega Matteo Garzaro, presidente di Federmoda Confcommercio che associa oltre 700 negozi del dettaglio in provincia di Vicenza -, perché le vendite vere e proprie di stagione non sono mai decollate. I veri acquisiti estivi, dunque, si fanno con gli sconti e per i consumatori il vantaggio non è da poco, perché trovano nei negozi grandi disponibilità di merce con ribassi quanto meno del 30%, se non addirittura del 50%”.
Il “rovescio della medaglia” riguarda però i dettaglianti, come sottolinea il presidente Garzaro: “Difficile far quadrare i conti se gli acquisti un negoziante li fa a prezzo intero e le vendite solo in sconto. Noi stiamo lavorando affinché la Regione sposti le date dei saldi veramente a fine stagione, ma non è facile, perché si deve trovare l’accordo con i territori confinanti, evitando la concorrenza tra zone soggette a normative diverse”. La questione non è però di poco conto in un momento, come questo, che registra una notevole sofferenza del settore del dettaglio moda: “Le nostre imprese sono ferme al palo – sottolinea Garzaro - Dall’inizio del 2015 ad oggi registriamo una perdita media del fatturato che si aggira tra il 10 e il 15% sull’anno precedente, che era già caratterizzato da un trend negativo”.
La ripresa sembra però non essere ancora arrivata nella disponibilità delle famiglie. “Non ci vogliono grandi indagini o ricerche di mercato per comprendere come mai i consumi non ripartono – è l’analisi di Matteo Garzaro -. Basta parlare con i nostri clienti per capire che a frenare la spesa sono le troppe incertezze sul futuro e le difficoltà di far fronte alle scadenze fiscali, oramai diventate un incubo. Il risultato – continua Garzaro - è che ora le scelte imprenditoriali contano sempre meno sull’andamento di un negozio al dettaglio, perché basta un’improvvida decisione del Governo sulla tassazione per cambiare totalmente lo scenario economico dei consumi interni e spiazzare qualsiasi strategia commerciale”.
Va detto poi che alcuni negozianti del tessile-abbigliamento rischiano di rendere più difficile la situazione; il presidente di Federmoda-Confcommercio Vicenza non lo nasconde: “Abbiamo fatto tanto per uniformare le date dei saldi – dice rammaricato Garzaro – e poi qualcuno gioca d’anticipo per accaparrarsi qualche vendita in più. Ma così facendo si disorienta il consumatore, che non riesce più a percepire il reale valore della merce”.
Ben vengano, invece, i saldi veri, quelli che inizieranno proprio il 4 luglio e che rappresentano un momento per fare affari, sia per i clienti che per i negozianti. Sulle previsioni, però, Matteo Garzaro non si sbilancia troppo: “Da anni notiamo un exploit nei primi weekend che credo si verificherà anche questa volta: di acquisti, infatti, se ne sono visti pochi nelle ultime settimane, dunque potremmo aspettarci un buon inizio. Il condizionale però è d’obbligo, perché oggi più che mai il mercato è imprevedibile. La speranza è che più di qualcuno, dopo anni in cui ha preferito non rinnovare il guardaroba, decida che è arrivato il momento di acquistare, puntando comunque, come è oramai prassi, ad ottenere il miglior rapporto tra qualità e prezzo”.
LE REGOLE DEI SALDI
Nulla cambia sul fronte delle modalità di svolgimento. Restano, infatti, confermate le regole per l’informazione e la tutela del consumatore, che Confcommercio Vicenza intende ricordare al fine di garantire la massima trasparenza in tempo di vendite di fine stagione.
Merce in saldo. I capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Gli articoli in saldo devono inoltre essere fisicamente ben distinti e quindi separati in modo chiaro ed inequivocabile da quelli eventualmente posti in vendita a condizioni ordinarie.
Indicazione dei prezzi. E’ obbligatorio esporre la merce in saldo - sia in vetrina che all'interno del negozio - con l'indicazione della percentuale di sconto applicata, prezzo normale di vendita e il prezzo scontato.
Pubblicità. I messaggi pubblicitari relativi alle vendite straordinarie devono essere presentati graficamente in modo non ingannevole per il consumatore.
Cambi. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso in cui ciò risulti impossibile o eccessivamente oneroso, la risoluzione del contratto o la riduzione del prezzo pagato.
Prova dei capi. E’ rimessa alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
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