Saldi di fine stagione: il bilancio del primo mese è tutt’altro che esaltante. Da quasi tutte le province emerge la necessità di un cambio di rotta, di mentalità, perché, dicono i rappresentanti del settore moda di Confcommercio Veneto, il concetto dei saldi ha perso il suo significato originario: sono mutate le abitudini dei consumatori, sono mutate le tecniche di vendita. Ma a pesare di più sul calo dei consumi, anche in periodo di saldi, è il clima di incertezza sul futuro politico ed economico del Paese.
Veneto e Venezia. “I dati di quest’anno in Veneto segnano un calo medio di vendite, finora, del 4%, rispetto allo stesso periodo di saldi del 2014 - dichiara Giannino Gabriel, presidente della Fe-derazione Moda Italia di Confcommercio Veneto e di Confcommercio Unione Venezia - In alcuni capoluoghi abbiamo registrato diminuzioni fino al 10%, mentre in altri il calo è stato più contenuto. Per quanto riguarda il Veneziano, la situazione è migliore nel litorale, dove le buone presenze negli alberghi portano beneficio anche ai negozi di abbigliamento, e in alcune città d’arte, grazie alla presenza dei turisti stranieri. A Venezia centro storico ad esempio i turisti cinesi hanno compensato il calo di quelli russi che negli anni passati avevano dimostrato una considerevole propensione allo shopping. Sul fronte del mercato interno, nella terraferma veneziana il segno è negativo un po’ ovunque, con oscillazioni tra il -3 e il -10%. Puntare sulla qualità va bene, è doveroso, ma non basta più: è necessario avviare politiche di rilancio dei consumi interni”.
Verona. Il calo c’è stato anche a Verona, nonostante i turisti stranieri, che hanno comunque scon-giurato risultati peggiori. La città di Giulietta è in linea con le performance regionali: vendite in di-minuzione media del 3-4%, con punte più alte in provincia. “Dobbiamo passare a una diversa gestione aziendale - dichiara Graziella Tabacchi Basevi, presidente del settore Moda di Confcom-mercio Verona - Oggi il mercato si gioca su diversi piani contemporaneamente: quello di contrasto alla crisi, del cambiamento dell’approccio al mercato, e della comunicazione, che oggi avviene, anche in modo aggressivo, attraverso l’invio di sms, mail, o di messaggi in whatsapp. C’è da chiedersi, innanzi tutto, che significato abbiano oggi i saldi, alla luce delle promozioni che i grandi gruppi fanno lungo l’arco di tutto l’anno contando su mezzi che sono decisamente sproporzionati rispetto a quelli del negozio tradizionale. Oggi il mercato delle promozioni lo guidano loro, al volante di una Ferrari, mentre gli altri inseguono a bordo di una Cinquecento. Bisognerebbe cominciare a ragionare su una politica degli sconti che punti anche sui consumi eterodiretti, come fanno i grandi supermercati.
Vicenza. A Vicenza e provincia si registrano cali fra il 7% e il 10%, come dichiara il presidente provinciale della Federazione Moda Italia Matteo Garzaro. “La propensione alla spesa anche nel campo dell’abbigliamento è sempre più ridotta, complice soprattutto il clima d’incertezza sul futuro della nostra economia - dichiara Garzaro - Il caldo torrido ha fatto la sua parte, ma non penso sia stato determinante. C’è chi non può spendere e chi non vuole farlo, in attesa di tempi migliori. Il ri-sultato è comunque un calo nelle vendite rispetto allo stesso periodo del 2014”.
Belluno. Vendite di fine stagione in stallo a Belluno dove, fa sapere il presidente del settore Moda Vittorio Zampieri, a fronte di presenze turistiche in positivo, si registra una considerevole prudenza nello shopping. Va meglio l’alto Bellunese, che non fa saldi ma può contare su un turismo più facoltoso rispetto alla ‘bassa provincia’ che i saldi li fa, ma conta soprattutto sul mercato interno. Anche qui i grandi gruppi che sono partiti con avvisi via sms sui saldi tre settimane prima della partenza ufficiale hanno in qualche misura fagocitato i negozi tradizionali.
Padova. ‘La notte dei colori’ a Padova il 17 luglio e le notti ‘bianche’, ‘gialle’ e ‘rosa’ organizzate sempre nel periodo dei saldi in altri centri della provincia sembrano aver contribuito, secondo la Confcommercio di Padova, a ‘spingere’ i saldi. Per il resto, il quadro che emerge è in chiaroscuro, con alcuni esercizi che segnalano un lieve aumento delle vendite e altri che aggiungono un segno negativo a quelli già registrati dall’inizio della crisi.
Treviso. Il 53% dei commercianti segna vendite in calo per i saldi 2014 nella Marca Trevigiana. “Siamo in linea con i risultati dell’anno scorso - dichiara Guido Pomini, presidente della Federazione Moda Italia di Treviso - con un bilancio che fino a questo momento è fatto di luci e ombre”.
Rovigo. Il presidente della Federazione Moda Italia di Confcommercio Rovigo Stefano Pattaro parla di saldi in linea con quelli del 2014 nei centri maggiori (Rovigo ed Adria principalmente), mentre in quelli più periferici si registrano diminuzioni di vendita.
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