Le vendite di fine stagione sono alle porte. In tutto il Veneto, come per la gran parte dell’Italia, i saldi invernali prenderanno ufficialmente il via venerdì 5 gennaio 2024. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro.
Così anche gli oltre 1.000 punti vendita di abbigliamento, calzature, articoli tessili, abbigliamento sportivo del territorio di Vicenza e provincia, in questi giorni stanno preparando i cartellini prezzi che tengono conto dei ribassi. Confcommercio Vicenza stima che gli sconti saranno mediamente del 20 fino al 50% e che tre consumatori vicentini su quattro considerano questo un buon momento per effettuare nuovi acquisti. I saldi continueranno fino al 28 febbraio 2024.
“Francamente – afferma Ivo Volpon, presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio della provincia di Vicenza – avremmo voluto che l’inizio delle vendite di fine stagione quest’anno fosse posticipato a fine gennaio. La stagione invernale di fatto non è ancora iniziata e proprio il clima mite di questi ultimi mesi non ha di certo incentivato l’acquisto di capi spalla e di altri articoli prettamente invernali. In Federmoda Vicenza – spiega Volpon - eravamo tutti d’accordo di fissare l’inizio delle svendite il 27 gennaio, così pure a livello veneto, ma la stessa intesa non è stata raggiunta in altre regioni d’Italia. Quindi, per evitare saldi a “macchia di leopardo” e le migrazioni di consumatori da una regione all’altra, non è stato modificato nulla di quanto previsto. L’idea di posticipare l’inizio dei saldi - aggiunge- era giustificata anche dall’esigenza di dare ai negozianti il tempo necessario per realizzare un livello di sell out della stagione utile a garantire la continuità dell’attività. Infatti, in base alla nostra esperienza, se non si arriva a un 65% prima delle svendite, la marginalità ne risente, rendendo tutto molto più difficile”.
Gli obiettivi principali dei negozianti nel periodo delle svendite sono, come sempre, quelli di evitare di accumulare giacenze di articoli invenduti; di favorire gli acquisti dei clienti ribassando i pezzi della merce, facendo così spazio in vista dell’arrivo delle nuove collezioni; realizzare liquidità per far fronte a nuovi investimenti.
“In ogni caso – afferma il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio della provincia di Vicenza – i saldi restano un’ottima opportunità per i consumatori di trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti a prezzi molto convenienti. Aggiungo che con i saldi, già dal prossimo weekend fino a fine febbraio, il comparto del fashion retail funzionerà da forte attrattore di consumatori e turisti nelle vie e piazze delle nostre città, soprattutto nei centri storici, dove i tanti originali negozi di qualità rimangono una componente essenziale per il valore e la vitalità”.
CONFCOMMERCIO: STIMA DEI SALDI INVERNALI 2024
Fonte: stime Ufficio Studi Confcommercio
CONFCOMMERCIO: LE REGOLE DEI SALDI
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Prodotti in vendita: i capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva UE «Omnibus»).
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