Sabato 30 gennaio 2021 cominceranno ufficialmente in tutto il Veneto i saldi invernali. L’avvio ufficiale a stagione inoltrata è stato deciso da tempo dalla Regione Veneto, su richiesta di Federmoda-Confcommercio (l’associazione che riunisce i dettaglianti di abbigliamento e calzature), a fronte delle circostanze eccezionali dovute all’emergenza coronavirus e alle relative limitazioni governative alle attività commerciali. Ma se le vendite di fine stagione hanno subìto lo slittamento dalla prima settimana di gennaio alla fine del mese, va detto che il provvedimento regionale, in contemporanea, ha anche consentito lo svolgimento delle vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti alle vendite di fine stagione. Infatti, molti negozianti già da qualche settimana stanno incentivando gli acquisti applicando su alcuni prodotti riduzioni di prezzo mediamente del 20-30%. In pratica, le vendite promozionali “tirano la volata” ai saldi veri e propri che porteranno a riduzioni di prezzo, mediamente dal 50% in su.
Questa formula, stando ai risultati riscontrati con i saldi estivi, sembra funzionare, anche se le difficoltà conseguenti alla pandemia modificano imprevedibilmente gli scenari. Nei primi 10 giorni di gennaio 2021, stando al dato che emerge da un questionario inviato da Confcommercio Vicenza ad una selezione di negozi di abbigliamento e calzature di città e provincia, le vendite segnano una media del 30% in meno rispetto allo stesso periodo di gennaio 2020. Lo scontrino medio varia da 30 a 300 euro a seconda della tipologia del negozio e nella maggioranza dei casi il pagamento avviene con bancomat o carte di credito, complice l’incentivo cashback. “Anche la voglia di acquistare un capo nuovo sta risentendo della situazione creatasi con la pandemia – spiega Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza -. Oltre alle difficoltà economiche di chi in questo momento non può lavorare o avverte il rischio di perdere il lavoro, le limitazioni governative agli spostamenti disincentivano lo shopping pur consentendo ai negozi di rimanere aperti. La chiusura dei bar e ristoranti penalizza ulteriormente il movimento dei clienti, soprattutto nei giorni più freddi e la domenica. Non solo, ma il venir meno delle occasioni di lavoro, i divieti alle feste, alla possibilità di incontrarsi per una cena o un aperitivo, non stimolano di certo nuovi acquisti, poiché per stare in casa generalmente vanno bene le cose che già si hanno. Gli operatori del settore – conclude il direttore Boschiero – sperano che i saldi, quest’anno sicuramente ancora più allettanti degli altri anni per le percentuali di sconto molto alte, smuovano le vendite e facciano fare cassa ai negozianti. Perché a differenza degli incassi che mancano, per i negozi le spese fisse continuano ad esserci tutte, ed è questo il momento per i dettaglianti di effettuare gli ordini alla produzione per le collezioni autunno-inverno 2021/2022. Se non si ristabilisce un riequilibrio della liquidità, ci saranno ovvie ripercussioni anche sulla manifattura e sul made in Italy”.
Dal 30 gennaio 2021 conviene quindi tirare fuori la lista dei desideri e approfittare dei forti ribassi di prezzo nei negozi di abbigliamento, calzature, pelletterie. Oltre alla convenienza dello shopping, vi sono ulteriori vantaggi rispetto alle compere on line, quelli di provare i capi, osservarli nei dettagli, averli subito disponibili.
Come detto la pandemia in corso sta cambiando molte cose, tra cui le modalità con le quali è permesso lo shopping in negozio; Federazione Moda Italia e Confcommercio hanno quindi stilato un decalogo per acquistare in tutta sicurezza ai tempi del Covid. Queste le regole da seguire:
DECALOGO DEI SALDI IN EMERGENZA COVID-19
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