Il 15 aprile 2024, in occasione dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, verrà celebrata la prima Giornata nazionale del Made in Italy, istituita dalla Legge 27 dicembre 2023, n. 206 contenente “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”. Proprio in questa ricorrenza si inserisce l’iniziativa del vademecum di Federazione Moda Italia-Confcommercio dal titolo “COMPRA ORIGINALE. MADE IN ITALY? SI, GRAZIE! COMPRI FALSO? NO PERCHÈ…”, che ha ottenuto il riconoscimento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed è stato inserito nel calendario delle iniziative di rilievo nazionale del MIMIT – Ministero delle Imprese e del Made in Italy .
"Il Vademecum - spiega una nota di Federmoda - ha l’obiettivo di promuovere il Made in Italy e, al contempo, contrastare il falso ad ogni livello attraverso dieci consigli pratici per evitare di cadere in tentazione verso un acquisto non consapevole e solo apparentemente a buon mercato, con possibili ricadute in termini di sostegno alla criminalità, sfruttamento della manodopera, elusione ed evasione fiscale, concorrenza sleale ed altro ancora". Il documento parte da un’elencazione di problematiche che riguardano i rischi per la salute in quanto molti prodotti contengono agenti chimici e solventi cancerogeni; per arrivare alle sanzioni anche per chi acquista prodotti falsi a partire da 100 euro fino a 7mila euro.
Nel vademecum sono presenti anche sintetici elementi, tra letteratura e definizione di legge, "per riconoscere il valore del made in Italy nella moda secondo il cosiddetto “Country effect” (effetto ottenuto, nell’immaginario collettivo, da un prodotto realizzato in un certo luogo che ne identifica il Paese stesso) e la definizione del Codice doganale europeo - continua Federmoda -. Completano il documento anche le informazioni basilari su come leggere un’etichetta di un prodotto tessile, delle calzature e sull’utilizzo dei termini cuoio, pelle e pelliccia. La mancanza o l’errata etichettatura, infatti, determina confusione tra i consumatori; un danno per i commercianti; un indebolimento dell’immagine dei produttori e del “Made in Italy”; un apparente e generalizzato abbassamento degli standard di qualità; un potenziale rischio per la tutela della salute e la sicurezza pubblica; una possibile truffa ai danni del mercato e del consumatore".
Il vademecum può essere scaricato dal link a fondo pagina.
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