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IL SETTORE ORAFO RESTA SOLIDO, MA DAL 2022 HANNO CHIUSO OLTRE 400 NEGOZI

Ricerca Federpreziosi-Format Research presentata a VicenzaOro: fatturato a 6,8 miliardi nel 2024, ma punti vendita scesi sotto quota 13 mila. Andreis: "il calo complessivo dei consumi incide anche sulle nostre vendite"

martedì 21 gennaio 2025
IL SETTORE ORAFO RESTA SOLIDO, MA DAL 2022 HANNO CHIUSO OLTRE 400 NEGOZI IL SETTORE ORAFO RESTA SOLIDO, MA DAL 2022 HANNO CHIUSO OLTRE 400 NEGOZI
Fonte: Confcommercio nazionale

Il fatturato di 6,8 miliardi di euro stimato per il 2024 dimostra non solo la solidità del comparto del  dettaglio, ma anche la sua capacità di adattarsi e innovarsi per rimanere competitivo in un contesto sempre più dinamico. È quanto emerge da una ricerca Federpreziosi-Confcommercio, curata da Format Research e presentata nell’ambito di VicenzaOro 2025, che ha esplorato presente e futuro del settore orafo al dettaglio nel nostro Paese. La chiusura di oltre 400 gioiellerie in Italia dal 2022 a oggi indica una trasformazione del settore, in cui la vendita al dettaglio tradizionale sta affrontando una serie di sfide legate al cambiamento delle abitudini dei consumatori, all’innovazione tecnologica e alla crescente competitività del mercato. In linea generale, il settore orafo italiano ha registrato negli ultimi anni una crescita significativa, trainata in particolare dall’incremento del fatturato delle esportazioni.

“Il mercato domestico ha mantenuto una dinamica tutto sommato positiva, sostenuta a livello di fatturato globale dall’aumento di oltre il 30% del valore del metallo giallo che inevitabilmente incide sul totale”, commenta Stefano Andreis, presidente di Federpreziosi, per il quale “se per il 2024 si stima una crescita dell’8% del fatturato interno, va tenuto conto del rallentamento dei consumi dovuto a cause contingenti che inevitabilmente incidono sulle vendite di preziosi". La cartina al tornasole è rappresentata dal numero di gioiellerie attive lungo la penisola che sta subendo un costante calo: se tra il 2013 e il 2021 circa 4mila gioiellerie hanno cessato l’attività, il numero dei punti vendita è ulteriormente sceso a un ritmo di 17 unità al mese scendendo a quota 12.624 nel 2024.

In tema di canali e modalità di acquisto utilizzati, nell’ultimo triennio il 71,8% dei consumatori ha acquistato un gioiello e ben il 72,3% nell’ultimo biennio si è affidato a una gioielleria fisica, il 9,5% ha utilizzato sia il canale offline che quello online mentre il 18,35% si è rivolto esclusivamente alla rete, con un aumento del 7,9% rispetto al 2023. Tornando a chi sceglie il canale fisico tradizionale, per il 50,5% del campione la consulenza, ovvero il consiglio di un team di professionisti, ha un ruolo fondamentale nella scelta di acquisto.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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