Prima il "blitz", poi la marcia indietro. E' stato un caso, nei giorni scorsi, l'inserimento di nuove misure sui saldi nel Disegno di Legge sulla Concorrenza che doveva essere portato al Consiglio dei Ministri del 28 marzo. Dopo le anticipazioni circolate sulla stampa secondo le quali all’ordine del giorno del Cdm c’era proprio la questione delle liberalizzazioni delle vendite promozionali, qualche ora dopo è arrivato il dietrofront del Governo. Non si è fatto attendere il commento del presidente nazionale di Federazione Moda Italia – Confcommercio, Giulio Felloni: “Ringraziando il Ministro Adolfo Urso, apprendiamo con soddisfazione che il tema della liberalizzazione delle vendite promozionali e saldi non sarà oggetto del DDL Concorrenza, dando così seguito alle esigenze di dialogo preventivo con le imprese manifestate da Confcommercio e Federazione Moda Italia. Attendiamo un coinvolgimento diretto in tutte quelle scelte che hanno un impatto sulle imprese della moda. Liberalizzare le promozioni e sottrarre alle regioni la potestà legislativa su date di avvio e durata delle vendite di liquidazione e saldi sono argomenti sicuramente da approfondire a tutela dei negozi, degli addetti alle vendite e dei consumatori. Confidiamo – conclude Felloni – che, per supportare il comparto, si dia seguito alle proposte che Federazione Moda Italia ha presentato al Tavolo della Moda presso il Ministero per le Imprese e per il made in Italy”.
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