Clima di fiducia
La fiducia sull'andamento della propria attività è calata significativamente nel primo trimestre del 2024, con una lieve ripresa solo verso la fine dell'anno, con attese sui ricavi nella seconda metà nettamente peggiori rispetto al 2023, con un calo di 8 punti.I risultati dell'Osservatorio sono in linea con quanto emerso anche dagli ultimi dati diffusi dalla Congiuntura Confcommercio, secondo cui i consumi per i beni e servizi ricreativi sono diminuiti dell’1,5% su base annua e del 3,9% rispetto al periodo pre-pandemico. Nel settore librario, gli ultimi dati parlano di un 2024 caratterizzato da un calo del numero dei lettori e delle vendite di libri di oltre il 2% rispetto all'anno precedente. La situazione occupazionale delle librerie indipendenti riflette l’andamento tipico del settore, con una flessione degli organici nella prima metà dell’anno e un aumento nel secondo semestre che rimane tuttavia inferiore rispetto allo stesso periodo del 2023.
Domanda e offerta di credito
Nel primo semestre del 2024 si è ridotto il numero di imprese che hanno richiesto accesso al credito, così come la percentuale di librerie che hanno ottenuto l'importo richiesto per intero. Le difficoltà finanziarie sono evidenziate dal fatto che l’82,1% delle librerie indipendenti ha chiesto liquidità per la gestione ordinaria, mentre solo il 5,3% ha richiesto fondi per investimenti.Librerie di catena
A livello di settore gli ostacoli principali delle librerie di catena riguardano l’aumento dei costi di produzione e di gestione e la complessità nella logistica e nei processi organizzativi. A questi si aggiunge poi l’aumento degli affitti e del costo del personale, mentre a livello sociale il calo della popolazione scolastica dovuta al declino delle nascite, che costituisce una preoccupazione anche in prospettiva futura.Entrando nel dettaglio, l’aumento dei costi di produzione, dovuto al rincaro delle materie prime e dei costi di stampa, ha spinto gli editori ad alzare i prezzi di copertina trasferendo l'onere sui consumatori, questo meccanismo rischia di ridurre ulteriormente le vendite e il numero di lettori.L’opinione poi rispetto alla sostituzione dell’App18 con le nuove Carte Cultura è piuttosto critica. La riduzione dei fondi stanziati e il cambiamento nel target dei beneficiari hanno avuto una importante ricaduta in negativo sulle vendite e sulle abitudini di consumo dei lettori più giovani. La decisione di erogare il contributo secondo limiti ISEE ha spostato la spesa dei giovani verso i titoli scolastici/universitari, riducendo le letture per svago.Tra le varie soluzioni proposte dalle librerie di catena per fronteggiare la crisi e accrescere la resilienza della filiera troviamo:ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.